23 febbraio 2009

Phoebe e il gatto rognoso

...E il bello è riscoprirsi vivi.

Qualche minuto fa (o forse era qualche mezz'ora fa), sdraiato, mi lasciavo trasportare lentamente da un lembo di terra in movimento, poco più in giù il cadavere di un grassoccio felino.
Quel gatto lo conosco bene: non era così antipatico come quello del mio cortile, vagava per quelle case troppo vicine alle cave di cemento. Non ho mai capito cosa cercasse laggiù, è risaputo che i gatti non amano la vicinanza dell'acqua.

Non amava gli uomini.
Non amava i propri simili.

Ho accarezzato il suo pelo folto e insanguinato, m'è parso di avvertire ancora un leggero calore. Forse non era per niente caldo, quasi sicuramente era morto da diverse ore ed era solo la mia mano ad essere tiepida.

Mors tua vita mea: quel che è certo è che nessuno dei due ha vinto, è solo che uno dei due ha trovato un rimedio fin troppo semplice per ripulire la propria pelliccia.