27 luglio 2007

E' inutile. Non sono in grado. punto.

- dire basta: sono esagerato in tutto, non ho il senso della misura, aiuto, ho bisogno di qualcuno che mi dica se sto esagerando
- guidare una Vespa: non ho mai capito come si inseriscono le marce, credo inchioderei ogni due secondi, provengo da anni con il Piaggio Ciao
- usare il cellulare: qualcuno non ha ricevuto alcuni miei sms?
- prendere a sberle qualcuno: certi buffetti invece...hey, mascherina!
- mentire: è mai possibile disimparare? Sì, mi sono accorto che non so più mentire, o perlomeno inventarmi balle sostenibili.
- dire che sono bisessuale: visto che non so mentire? [Il soggetto è rosso in viso e trattiene il fiato, assieme alle risate]
- usare con parsimonia i detersivi: ebbene sì, sono responsabile dell'inquinamento globale, è come se usassi il Lysoform Casa al posto dell'acqua (adoro la schiuma in stile Pretty Woman)
- farmi i fatti miei: solo spetegules però, mai invadere il territorio altrui
- stirare i miei pantaloncini con le pence e curvi sopra il ginocchio: ore e ore col ferro da stiro in mano
- giocare a briscola: se avessi detto a scopa, sai quante battute sprecate
- andare d'accordo col gatto del mio cortile: c'è una antipatia reciproca
- fare le scale a due a due: il mio equilibrio non me lo permette
- mangiare gelati e ghiaccioli lentamente: certi mal di testa poi...
- dire Matlock senza quel suono strano nella T che assomiglia di più ad una C: W Paolino Paperino
- dormire più di sette ore a notte d'estate: il mio orologio biologico ha ritmi insostenibili d'inverno
- cucinare il pesce, specialmente i tranci di tonno: ops....ma certi miei primi sono delle delizie (è inutile, non so mentire).

26 luglio 2007

Voglio vederti danzare

Negli ultimi tre mesi Blasphemo ha cambiato tantissime abitudini.
La mia vita è sempre la stessa: faccio lo stesso lavoro, ho gli stessi amici, gli impegni sono sempre gli stessi, gli hobby pure.
Mi lamento di condurre sempre la stessa routine, nonostante i cambi significativi avvenuti in passato (credo sia un problema comune a molti); sto cercando di riscoprire qualcosa di particolare, la meraviglia: il disincanto credo sia la chiave giusta per vedere sotto un'ottica diversa anche le cose più noiose che la vita mi offre. Ammetto che si provano sensazioni assai strane, ma virtualmente mi fa ringiovanire di almeno sedici anni.

Tra i miei svaghi, ad esempio, c'è la discoteca, ora sto cercando di evitarla: il troppo stroppia, e ultimamente il livello di divertimento è notevolmente scemato, facendo accrescere la mia solita sensazione (1 e 2) di vuoto in mezzo alla pista affollata.

Oggi, però, avrei voglia di sfogare i miei piedini: in casa, scalzo, luci soffuse e questa canzone in sottofondo; ho voglia di cantarla in playback facendo quelle facce appassionate, ho voglia di ballarla fino alla nausea con movimenti sinuosi, per poi lasciarmi andare sul tappeto.

Magari così mi ritornerà la voglia di tornare in discoteca.

Se la ballassi da solo non ci sarebbe nulla di nuovo, solo un paio di ballerine paillettate potrebbero rappresentare il diversivo. Piuttosto, qualcuno mi fai compagnia? Ehiiiii, tu?! Why SHOULD I wait?

Occhi

I suoi occhi verdi sfuggono ai miei. E' uomo d'altri tempi, orgoglioso tenace ma generoso: dimostra a stento il proprio affetto, nascondendolo proprio insieme ai suoi occhi.

I suoi occhi sono scuri e pieni di sangue, li nasconde dietro un paio d'occhiali molto sofisticati e sotto la visiera di un cappellino, anche quando non c'è il sole. Non mi sorride mai, ma alla sua bellissima bambina non mancano mai attenzioni, i suoi occhi sono tutti per lei.

I suoi occhi sono vitrei, freddi e nordici. Non sono capaci di fissare il vuoto, hanno sempre un punto focale ben preciso, sono occhi che sanno il fatto loro.

I suoi occhi sono verdi e pieni di lacrime. Non è strano vederli così, devastati dalla felicità e dal dolore, ma vorrebbe tanto che quei suoi occhi non fossero mai visti in quello stato, nemmeno da me, e li nasconde dietro le sue mani.

I suoi occhi sono ammalianti, vivi e mediterranei. Ti fissano come pochi altri sanno fare, forse per creare un canale di comunicazione, per parlarti: non ho ancora capito cosa mi stiano dicendo, non ho nemmeno capito se questi occhi non parlano perché hanno paura, ma qualsiasi cosa mi vogliano dire io li ascolterò.

Sto ascoltando: The Streets - Dry your eyes

Io odio

Odio quando le chiavette USB perdono i dati.
Dannata chiavetta USB, me la pagherai.

I hate you so much right now...

21 luglio 2007

Che je succede a la chiappa?

Piccola eccezione: nei post metto molto raramente foto e filmati, ma è un occasione molto particolare.

Mi rivolgo a te, carissima lettrice: si, proprio tu, lei era uguale a te, stesse espressioni, stesso fisico, stesso carattere. Come se non bastasse, stessi acciacchi. Non si può non voler bene alla sora Lella, come è impensabile non voler bene a te.
Tutte le volte che rivedo questo film rido e piango, come un deficiente.




19 luglio 2007

La maison (I'd rather be with you)

Faccio un po' il tamarro, metto il braccio fuori dal finestrino, voglio godermi il calore che sale dall'asfalto di Corso Buenos Aires. Guardo fisso la macchina davanti alla mia, perlomeno questa volta non memorizzo la targa. Accendo l'autoradio come sempre, faccio zapping nervosamente. 1, 2, 3, 4, 5, 6 ...5: alzo il volume, in onda c'è uno dei pezzi più belli dei Gabin, La maison.Eh già, sto tornando a casa, in compagnia di Nelly Furtado, Dido e Britney Spears: le prime due sedute lì, sul sedile del passeggero una in braccio all'altra e alla facciaccia dei vigili, la terza invece è svaccata sul sedile posteriore (non l'avrà mica scambiato per un divano dell'IKEA?); in realtà Britney non l'avrei mai scarrozzata se non fosse stato per le suppliche, non mi piacciono le ragazze scriteriate.

Quella sensazione di torpore alimentata dalla canicola che mi capitalizzava fino a qualche ora fa è ormai svanita; sono quasi arrivato a casa, l'orologio vicino al contachilometri segna le due e un quarto: è tardi ma non m'importa, del resto non succede tutte le sere di uscire con tre starlet, so già che quando arriverò a destinazione queste tre fanciulle se ne andranno. Ora la radio passa House of the rising sun degli Animals.

Sono in camera, le persiane sono aperte perché qui dentro c'è aria viziata; sono sul letto, sento qualcuno fischiettare: la curiosità è tanta, guardo fuori e vedo la piazza illuminata a giorno completamente deserta, ma noto passeggiare sul marciapiede proprio sotto la mia finestra una donna dai capelli lunghi e corvini; mentre rovista nella sua borsetta color turchese osserva i manifesti dell'edicola accanto, lei non mi può vedere, continua a fischiettare in modo ansioso questo motivetto mentre scompare dietro l'angolo. Chissà dov'è casa sua.

La mia casa è qui, ma potrebbe essere ovunque, e stasera era anche in centro a Milano, la stessa in cui vivono Nelly Furtado, Dido e Britney Spears: in una casa puoi trovare tre cantanti, un complimento, l'accoglienza, qualcosa che ti sorprende. Adoro le sorprese.

Il cellulare suona un paio di volte poi si ammutolisce, i miei occhi diventano sempre più pesanti.

In realtà ci doveva essere anche Beyoncé in auto con me, ma quando mi ha fatto notare che non ricordavo il titolo di questa canzone veramente stylosa se l'è presa e se n'è andata via a piedi. Peccato.

18 luglio 2007

Il mio nome è Cò

Ciao sono Cò.
Beh, diciamo che il mio nome non si pronuncia proprio proprio così, ma fa lo stesso.
Hai visto quant'è bella la mia biciclettina? Di che colore è? ÖSSA, le ruotine BANCHE e il manubrio BU. Mi piace girare per la sala, soprattutto andare a marcia indietro e mettere qualsiasi cosa nel cestino, questo qui. Ecco, adesso ci metto questa macchinina...l'hai mai vista questa mia macchinina? Tutti mi dicono che era di mio zio, ma non è vero, è mia. Anzi adesso invento la canzoncina della macchinina...♪♫ NINA ♪♫ NINA ♪♫ NINA ♪♫. Vi piace? Perché non applaudite?
Adesso corro a prendere la jeep di Daisy...quella di Hazzard, eh sì perché quando gioco ho la TV accesa e quando la macchina di Bo e Luke salta anche le mie lo fanno!
Mi piace andare a trovare la nonna TETA che abita qui sopra...come? Beh, io so pronunciare bene il suo nome, l'ho detto diverse volte, ma preferisco TETA. Al nonno invece non regalo nessun giocattolo, lui è bravo con me ma ho paura che me li porti via. Mi piacciono tanto le coccole della mia mamma, e anche quelle del mio papà...eccolo che arriva con la moto! A me piace la sua moto anche se non è una vera moto, invece quelle che passano e fanno tanto rumore mi fanno piangere.
Guarda un po' chi è arrivato! Lo zio! Quando arriva sono contento ma ho un po' di vergogna, trattengo a forza il sorriso; lui mi fa giocare, mi racconta tante cose e io ripeto tutto quello che mi dice, lui parla parla parla, e io ripeto ripeto ripeto. Altre volte mi sembra quasi che mi prenda in giro, e allora io lo fisso con i miei occhioni verdi (che sono uguali ai suoi): se non la finisce di prendermi in giro io piango! Lui è abbastanza severo ma non alza mai la voce con me (la mamma si), però faccio sempre quello che mi dice perchè, come ho già detto, ho un po' paura di lui.
Hai visto? Ho mangiato tutto, e sono stato bravo. Anzi, fatemi un applauso, sennò mi arrabbio.

14 luglio 2007

La posta di ovvero (2° puntata)

Torna, a grande richiesta (mia), la posta di Ovvero: la rubrica che da' voce a dodicenni (o aspiranti tali) cercando di aiutarli a risolvere i problemi che la vita quotidiana pone a questi adolescenti: dove attacco l'adesivo e il poster trovato questa settimana nel giornaletto? Altro che Cioé, viva Ovvero!
La nostra redazione a fatica è riuscita a selezionare questa e-mail (arrivata all'indirizzo di posta elettronica che potete trovare in questo blog) di un ragazzo con un problema relazionale.

Ciao Blasphemo...ma ti devo chiamare così? O è meglio redazione di Ovvero? Ho un problema.
Domenica scorsa ho incontrato nuovamente un ragazzo che ho frequentato per qualche settimana l'anno scorso, poi lui mi ha piantato con una scusa dicendomi che "non ero il suo tipo": in cuor mio sapevo che non era vero, che la causa era una mia sfuriata per avermi piantato da solo in mezzo alla pista per più di venti minuti con la scusa di dover andare a salutare i propri amici sparsi chissà dove in discoteca. Ecco, s'è ripresentato e sembra aver dimenticato quella palla raccontatami per liquidarmi...e ora vuole rivedermi di nuovo, non credo per una semplice uscita di cortesia. Che faccio? Questo non è un periodo di vacche grasse, non conosco gente da un po'...sono confuso...aiutatemi! Vi prego, pubblicate la mia lettera. Grazie.

Lettera Firmata


Carissimo lettore, anzitutto in redazione siamo in molti, quindi ci devi chiamare redazione di Ovvero! Il tuo è un problema ricorrente; sappi che il lupo non perde mai il vizio, e sicuramente quella "balla" da lui inventata a suo tempo si riproporrà nuovamente se gliene darai l'occasione, in un'altra forma; ci scrivi che l'hai frequentato per poco tempo e non hai granché da spartire con lui, quindi non ti abbattere e impedisci a questo sedicente semisconosciuto di raccontare altre frottole: con lui hai dimostrato la tua aggressività, sappi che non è sempre un danno palesarla, eppoi le vacche magre sono sempre in tempo per ingrassare.In bocca al lupo!

09 luglio 2007

Almanacco

Il 9 luglio è il 190° giorno del Calendario Gregoriano (il 191° negli anni bisestili). Mancano 175 giorni alla fine dell'anno. Oggi si festeggia Santa Veronica: deriva dal nome latino Veronica, traduzione dal greco = portatrice di Vittoria, Berenike (vedi Berenice). Il sole è sorto alle 05.43, tramonta alle 20.47.

Sono nati oggi:
1933 - Oliver Sacks, neurologo e scrittore
1937 - Roberto Gervaso, giornalista e storico italiano
1947 - O. J. Simpson, giocatore di football americano, attore
1950 - Adriano Panatta, tennista italiano
1956 - Tom Hanks, attore statunitense
1957 - Kelly McGillis, attrice statunitense
1964 - Gianluca Vialli, calciatore
1965 - Courtney Love, musicista

E' accaduto oggi nella storia:
1540 - Enrico VIII d'Inghilterra annulla il suo matrimonio con la quarta moglie, Anna di Cleves
1789 - A Versailles, l'Assemblea Nazionale Costituente viene formata dall'Assemblea Nazionale Francese e inizia a stilare la Costituzione francese
1816 - L'Argentina dichiara l'indipendenza dalla Spagna
1942 - Olocausto: La famiglia di Anna Frank si nasconde nell'attico sopra l'ufficio del padre in un magazzino di Amsterdam
1978 - Sandro Pertini presta giuramento come settimo Presidente della Repubblica Italiana; è stato eletto l'8 luglio con 832 voti su 995
1997 - La licenza di pugile di Mike Tyson viene sospesa per almeno un anno ed egli viene multato per 3 milioni di dollari, per aver morsicato un orecchio a Evander Holyfield durante un incontro
2006 - Blasphemo va a vivere da solo nel suo eremo.


Altro che Paola Perissi...io sono meglio! E ora...sigla.

03 luglio 2007

Run away

Da piccolo spesso ti rifugiavi ovunque per avere un po' di privacy, a casa tua non ce n'era molta: qualsiasi cosa dicessi o facessi, immediatamente veniva registrata da un orecchio indiscreto o passato ai raggi X da un occhio poco benevolo (fiducia zero!); sfruttavi una stanza ripostiglio sotto il vostro appartamento oppure correvi al vecchio deposito edile abbandonato non lontano da casa.
A tredici anni volevi solo scappare: i problemi più o meno importanti che dominavano la tua vita brufolosa erano una spinta, chissà quante volte avrai considerato la tua casa una prigione ovattata, senza un soldo però non si va da nessuna parte e con quelle magagne ci dovevi convivere.
A diciotto anni l'automobile ti portava lontano, e avresti voluto che quella vecchia Fiat Tipo non si fermasse mai, ma la benzina prima o poi finisce.
A venticinque (quasi ventisei) ti ritrovi in una casa, finalmente tua, e ti accorgi che è passato un anno da quando ti sei chiuso la porta dietro le spalle: è la tua nuova prigione, ma ti trovi a tuo agio; allora ti viene in mente che quella stanza ripostiglio ora è una camera da letto in un nuovo appartamento, che quel deposito ora è un centro residenziale; ti rendi conto che i brufoli non sono mai stati un problema e che la tua Fiat Tipo ora sarà parte di un frigorifero o di una lavatrice.
Ti rendi conto che finalmente sei riuscito a fuggire e, nonostante il fiatone, le gambe reggono: la tua dipendenza non c'è più, e il tetto sopra la testa è solo una componente di questa dipendenza. Sei quasi libero, e ti vien da ridere.

Quando uno non può scappare e dipende costantemente dagli altri, impara a piangere ridendo.
Ramón Sampedro alias Javier Bardem in Mare Dentro (di Alejandro Amenábar)