30 novembre 2009

Cambio casa

Tra poche settimane la casa che per ben tre anni e mezzo ha protetto le mie gioie e i miei impicci.
E' necessario che anche questo blog traslochi, servono spazi nuovi e ancora da sperimentare. E da vivere.

Se volete, ora sono qui.
Only when I lose myself, sempre e anche laggiù.

Blasphemo

02 settembre 2009

La pallottola

Avete mai provato a ricoprire una pallottola con delle lacrime? Io ho compiuto questa impresa ardua. Il pianto riscalda la lega di piombo e stagno, la corrode e arriva fino all'anima.

Sabato 25 Luglio e martedì 1 Settembre sono due giorni qualsiasi dell'anno, ma ho notato che sul calendario da ieri compaiono due fori da proiettile, le bruciature sono ben definite ma non debordano nei giorni a ridosso. Non credo affatto indichino un inizio e nemmeno una fine, piuttosto due giornate felici da ricordare.

Un bravo soldato in guerra non può permettersi di risparmiare e sprecare un colpo. E allora ho sparato. BANG. Bersaglio colpito, ben fatto.

Punterei la mia arma anche verso di te amore, ma non disperare: le lacrime sulle munizioni le renderanno innocue. Saranno delle piccole parti di me che moriranno al posto tuo, linfa vitale non appena assorbite dalla tua pelle.

Quelle lacrime non sono state versate invano, niente sarà più come prima, semmai più di prima.

Sto ascoltando: Coldplay - Fix you

13 luglio 2009

Quella sua maglietta fina

Da ieri sera nella mia cassettiera giace una nuova maglietta. Oddio, non è che sia stata una saldo d'occasione, del resto io l'avrei pagata 15€ ma il mio benefattore ha preferito rincorrere l'asta al rialzo pagando un pezzo di stoffa 1500€.

Nessuno ti regala niente per nulla: questa frase continua a rieccheggiare nel vuoto pneumatico della mia testa, non è una mia massima bensì appartiene alla persona più pessimista e nichilista dell'intero globo terrestre; insigne esponente dell' ACI (Associazione Catastrofisti Italiani), mia madre, tuttora vaga per la bassa pianura bergamasca lamentando la fine di ogni cosa, tranne il Big Bang conclusivo. Ancora oggi, alla veneranda età di 27 anni i regali di ogni genere m'indispongono: mi fanno sentire a disagio, il senso di disparità mi pone in totale svantaggio.

Forse di regali ne ho ricevuti fin troppi e ne ho fatti troppo pochi, la mia quota di reciprocità va aumentata. Oppure semplicemente messa alla prova.

Quando invece il regalo invece va chiesto, non si chiama più regalo: è un debito. Il tuo strozzino, a sua volta strozzato, viene a riscuotere il compenso nella tua nuovissima e meravigliosa galera, ammirando i numerosi confort e l'impianto d'allarme staccato (anche se non ho mai capito perché ci debba andare lo strozzato in galera e non lo strozzino benché strozzato).

Quei giradischi disegnati sulla maglietta fanno suonare una musica assai dolce, fatta di note sincere e ben più armoniche con il tuo timbro vocale. Allora speri che un giorno arrivi la corrente gratis sotto i ponti, che tu possa appoggiare la puntina su quell'unico disco che possiedi e ascoltare la tua musica, alzando la cerniera del SUO caldo giubbetto da 15000€, visto che fa molto freddo d'inverno là sotto.

Grazie, amore.

04 giugno 2009

In gattabuia (autobiografico)

Vi voglio raccontare alcuni dei film che ho visto di recente, tra le mura di casa e i cinema.

Primo film
Non c'è niente di più statico di una reclusione, i pensieri rimbalzano come palline da flipper impazzite su quelle mura sudice. Dai televisori Mivar escono immagini sbiadite, le lenzuola sono usate tanto quanto quei calendari appesi. La mezz'ora d'aria invece fa respirare, l'unica consolazione è un progetto a cui nessuno teneva, una religione quasi dimenticata. L'indulto della sofferenza separa i destini, unisce le speranze che svaniscono però oltrepassando quel cancello. Vien quasi da rimpiangere la galera, battere le mani a tempo e volteggiare immersi nel proprio sogno irrealizzabile, in quella fede trasformata in una virtù calpestata.

Secondo film
Che cos'è la redenzione? Ancora me lo chiedo, faccio confusione tra coscienza sporca e senso del dovere. La coscienza di averla fatta grossa, abbandonando qualcuno (e qualcosa) nella tempesta, dove la troppa rabbia soverchia la ragione. Poi si crede che con un tuffo in acqua tutto il rumore che sta dentro e fuori si attutisca, ma purtroppo viene sempre il momento in cui devi mettere fuori la testa: soprattutto dopo 50 vasche. Poi arriva un tale che ti spinge fuori anzitempo, ti apre quegli occhi infastiditi dal cloro e dalle troppe lacrime: ricominci a credere, anche se tutto finisce in un doppio battimani della persona in cui riponevi le tue speranze. La guerra è finita, avrebbe cantato Francesco.

Terzo film
Spesso mi domando quanto possa convenire agendo in un tal modo, a quale prezzo sottoporre la mia anima? Quanto costa la libertà di poter leggere di un episodio felice o triste, venire a conoscenza di una realtà altrimenti nascosta? E la libertà di un quindicenne quanto vale?Sicuramente non c'è niente di più caro di poter comprendere, anche ciò che ci viene raccontato come un grande beneficio. Un giovane ha il pieno diritto di non soffrire una pena altrui.

Quarto film
Fin da piccolo ho sempre pensato di essere pazzo, almeno un pochino. Beh non vagavo nudo per i corridoi pubblici, non dicevo parolacce a sproposito, non pensavo affatto di essere il figlio del Duce. Una cosa è certa però: avevo fin dal principio la convinzione di sapere amare. Avrei donato tutti i miei soldi, avrei rincorso il mio amore, avrei sopportato le torture più atroci perché nessuno sarebbe stato capace di rubarmi la mia verità.

Se qualcuno mi trova una realtà più profonda della galera, me la suggerisca.

Sto ascoltando:
Marlene Kuntz - Canzone in prigione

26 maggio 2009

Las prímulas

Spero che nessuno si lamenti di queste ridicole verità.

Le primule sono dei fiori che, contrariamente a quanto si pensi, fioriscono solo a maggio. Dai petali si sprigionano profumi inebrianti, i colori sgargianti fanno impallidire ciò che sta loro attorno.
Ho colto una primula cresciuta in una piazza assolata, sotto l'insegna luminosa di una marca di birra. Più in là, due amanti passeggiano tra clochard menomati e figuranti vestiti da ape: ho pensato di rincorrerli e di regalare loro questa primula; l'hanno accettata con grande entusiasmo, so che ne hanno fatto una gigantografia da mettere sopra il loro talamo d'amore, a Madrid.


Molto intelligenti, quei due.

I fiori appassiscono ahinoi, sono quanto di più delicato possa esistere a questo mondo, dopo la tristezza. Loro hanno congelato l'inesorabile sorte di quella primula, rendendola immortale. Per sempre.

L'infuso per uso topico dei fiori serve per impacchi antinevralgici.

11 maggio 2009

Gli untori

La peste è già tra noi: c'è chi l'ha scambiata per Herpes Simplex, ma non ha ancora capito che lo Zovirax è come vaselina.

L'altro giorno ho visto in TV dei maiali che correvano verso l'ospedale, si stendevano su lettini e si assetavano tra i cocci delle flebo cadute per terra. Nel reparto di Medicina c'ero io a curare dei simili deliranti, coadiuvato da prosperose veline. Asciugavo il sudore con delle bandiere, e per questo sono stato cacciato dalle scrofe diventate dirigenti: mi credevano un'untore. Sono convinto che la MIA verità sia la più importante, non andrò di casa in casa a sporcare gli ingressi.

Il giorno in cui mi costringeranno ad andare in prigione per tutti i crimini che ho commesso nella Guerra dei Trent'anni, ostenterò i miei stracci sporchi, le mie cenciose bandiere. SEMINARE TERRORE è la parola d'ordine.


Il mattino ha l'oro in bocca per me e la cacca in bocca per la gente sciocca che s'annusa, s'accusa, s'arrocca, timorosa d'esser presa pure in chiesa, stanata e lapidata vittima di illegittima difesa. (Dagli all'untore - CapaRezza - Verità Supposte)

01 aprile 2009

Otto (la magnificenza e il paradosso)

E' come se, per qualche secondo, il senso rotatorio della terra fosse contrario.

Non riuscirò mai a dare una motivazione del mio comportamento di sabato sera, in mezzo a "tutta quella bella gente". Bel tempo. Brutto tempo. Bel tempo. Ero l'equilibrista che dal filo non riesce a cadere. Chiedo umilmente perdono, caro ragazzo garbato.

Pretendo che Bugo mi spieghi una volta per tutte se la crisi c'è oppure no, sono arcistufo di sentir parlare al giornale radio di imprenditori rapiti e località balneari già al completo.

Crescere prima del tempo non è un beneficio: chissà perché quei due si ostinano ad affermare le proprie convinzioni, quando la ragione non ha ragion d'essere.

Ascoltare un album inedito maturato negli anni '80 nel 2009 può funzionare, sempre che la psichedelia arrivi laddove l'universo è perfetto e si stringe tracciando un otto rovesciato.

Quel bambino impalato fuori dal bar mi guarda attraverso il buco della caramella, chissà cosa sta "vedendo".

Non v'è mai capitato di restare chiusi in un bagno piccolissimo? A me sì, poi solitamente due donne arrivarono in soccorso e la porta s'apre magicamente dall'esterno. L'ansiogena visione dall'interno fuoriesce attraverso il battiscopa.

Un tabagista settantenne s'accende la sigaretta guardando la locandina di "Diverso da chi?" appesa alla vetrina di un panificio, chissà cosa sta "vedendo".

E l'automobile procede a marcia indietro, senza un guidatore.
Sto ascoltando: Depeche Mode - Wrong