Quel genio di Andy Warhol
In futuro ci sarà un quarto d'ora di celebrità per tutti
E' accaduto di nuovo. Dopo essere apparso per qualche minuto su una tv nazionale e una locale (tengo a precisare che NON sono stato intervistato da Studio Aperto) ormai diversi anni fa, ieri sera un mio messaggio è andato in onda a Deejay. Pensandoci bene, vado molto più fiero dell'sms di ieri sera piuttosto che delle altre due incursioni, il mondo radiofonico mi affascina maggiormente.
Per i curiosi, il programma è questo: è tra i programmi storici della radio, devo dire che non lo ascolto assiduamente ma lo ascolto volentieri, Bertallot è un maestro nello scovare novità (a mio modesto parere) molto interessanti.
Nello stesso momento in cui sentivo uscire dalle casse del mio impianto il messaggio ripetuto da Alessio, mi sono sentito soddisfatto ma contemporaneamente un po' strano: Bertallot dal mio sms ha costruito uno dei suoi discorsi musicalmente molto complessi e questo mi ha fatto pensare; il fatto che la musica occupi gran parte dei miei interessi non significa che mi reputi un cultore, sono un semplice cialtrone che si riempie le orecchie di bassi ed effetti psichedelici.
Ma a questo punto mi vien da dire, che potrà mai pensare un qualsiasi partecipante del Grande Fratello? In quella trasmissione mica è un semplice spettatore, è un personaggio, ma non sfoggia di certo le proprie abilità di anchor man: la maggior parte di quelli è lì solo per mostrarsi e (chissà) magari sgomitare nel glitterato mondo di Lele Mora.
Discorsi che in molti hanno già intrapreso, sentendosi poi additati come retrogradi e banali moralisti: non voglio di certo fare niente di tutto ciò, tant'è che la citazione di Warhol non l'ho messa a caso. Forse, proprio come diceva Bertallot ieri sera, la cultura in questo paese non conta più nulla e basta la celebrità.
Spero tanto di continuare ad ascoltare la radio.
Da buon cialtrone, ho inserito la nuova sezione "Ascoltala..." con qualche consiglio (?!) musicale, area facilmente raggiungibile ora direttamente dalle sezioni elencate in testa al blog.
E' accaduto di nuovo. Dopo essere apparso per qualche minuto su una tv nazionale e una locale (tengo a precisare che NON sono stato intervistato da Studio Aperto) ormai diversi anni fa, ieri sera un mio messaggio è andato in onda a Deejay. Pensandoci bene, vado molto più fiero dell'sms di ieri sera piuttosto che delle altre due incursioni, il mondo radiofonico mi affascina maggiormente.
Per i curiosi, il programma è questo: è tra i programmi storici della radio, devo dire che non lo ascolto assiduamente ma lo ascolto volentieri, Bertallot è un maestro nello scovare novità (a mio modesto parere) molto interessanti.
Nello stesso momento in cui sentivo uscire dalle casse del mio impianto il messaggio ripetuto da Alessio, mi sono sentito soddisfatto ma contemporaneamente un po' strano: Bertallot dal mio sms ha costruito uno dei suoi discorsi musicalmente molto complessi e questo mi ha fatto pensare; il fatto che la musica occupi gran parte dei miei interessi non significa che mi reputi un cultore, sono un semplice cialtrone che si riempie le orecchie di bassi ed effetti psichedelici.
Ma a questo punto mi vien da dire, che potrà mai pensare un qualsiasi partecipante del Grande Fratello? In quella trasmissione mica è un semplice spettatore, è un personaggio, ma non sfoggia di certo le proprie abilità di anchor man: la maggior parte di quelli è lì solo per mostrarsi e (chissà) magari sgomitare nel glitterato mondo di Lele Mora.
Discorsi che in molti hanno già intrapreso, sentendosi poi additati come retrogradi e banali moralisti: non voglio di certo fare niente di tutto ciò, tant'è che la citazione di Warhol non l'ho messa a caso. Forse, proprio come diceva Bertallot ieri sera, la cultura in questo paese non conta più nulla e basta la celebrità.
Spero tanto di continuare ad ascoltare la radio.
Da buon cialtrone, ho inserito la nuova sezione "Ascoltala..." con qualche consiglio (?!) musicale, area facilmente raggiungibile ora direttamente dalle sezioni elencate in testa al blog.