29 marzo 2007

Quel genio di Andy Warhol

In futuro ci sarà un quarto d'ora di celebrità per tutti

E' accaduto di nuovo. Dopo essere apparso per qualche minuto su una tv nazionale e una locale (tengo a precisare che NON sono stato intervistato da Studio Aperto) ormai diversi anni fa, ieri sera un mio messaggio è andato in onda a Deejay. Pensandoci bene, vado molto più fiero dell'sms di ieri sera piuttosto che delle altre due incursioni, il mondo radiofonico mi affascina maggiormente.
Per i curiosi, il programma è questo: è tra i programmi storici della radio, devo dire che non lo ascolto assiduamente ma lo ascolto volentieri, Bertallot è un maestro nello scovare novità (a mio modesto parere) molto interessanti.

Nello stesso momento in cui sentivo uscire dalle casse del mio impianto il messaggio ripetuto da Alessio, mi sono sentito soddisfatto ma contemporaneamente un po' strano: Bertallot dal mio sms ha costruito uno dei suoi discorsi musicalmente molto complessi e questo mi ha fatto pensare; il fatto che la musica occupi gran parte dei miei interessi non significa che mi reputi un cultore, sono un semplice cialtrone che si riempie le orecchie di bassi ed effetti psichedelici.
Ma a questo punto mi vien da dire, che potrà mai pensare un qualsiasi partecipante del Grande Fratello? In quella trasmissione mica è un semplice spettatore, è un personaggio, ma non sfoggia di certo le proprie abilità di anchor man: la maggior parte di quelli è lì solo per mostrarsi e (chissà) magari sgomitare nel glitterato mondo di Lele Mora.
Discorsi che in molti hanno già intrapreso, sentendosi poi additati come retrogradi e banali moralisti: non voglio di certo fare niente di tutto ciò, tant'è che la citazione di Warhol non l'ho messa a caso. Forse, proprio come diceva Bertallot ieri sera, la cultura in questo paese non conta più nulla e basta la celebrità.

Spero tanto di continuare ad ascoltare la radio.

Da buon cialtrone, ho inserito la nuova sezione "Ascoltala..." con qualche consiglio (?!) musicale, area facilmente raggiungibile ora direttamente dalle sezioni elencate in testa al blog.

24 marzo 2007

Tra moglie e marito

Ultimamente in varie situazioni mi sono trovato in mezzo a discussioni o costretto ad esprimere pareri su questioni matrimoniali e, più in generale, di amore tra due partner che hanno fatto una scelta di vita ben precisa.
Non mi addentro nei particolari delle singole storie, faccio semplicemente accenno a tradimenti, conflitti e sentimenti ben mascherati: insomma, tutte quelle cose che possono mettere in grave crisi un rapporto di coppia.
Proprio questa mattina all'interno del programma radiofonico della Littizzetto (La Bomba), si è parlato di un libro scritto da uno psicologo di cui non ricordo il nome che sosteneva l'assoluta importanza delle piccole cose che circondano il rapporto di coppia: l'esempio più semplice (ma anche più banale) riguarda i differenti stili nello schiacciare il dentifricio che possono creare qualche problemuccio tra moglie e marito; lì per lì non ho molto badato all'incrocio tra le due situazioni, quella personale e quella "radiofonica", poi ho fatto l'ennesima mia strampalata riflessione.

Cos'è che manda veramente in crisi un rapporto? Quali sono le reali condizioni che possono veramente danneggiare qualcosa di prezioso? Vivere fino in fondo nel proprio essere un rapporto rasserena oppure può creare malumori? Quello psicologo che dice certe fregnaccie, può avere almeno l'1% delle ragioni? Contano di più, in modo negativo, le piccole cose o i grandi sentimenti (o peggio ancora i non sentimenti)?

A tutte queste domande non mi sento di rispondere, forse perché trovo tutto ciò molto buffo, e sicuramente non è un buon segno: come posso riempirmi la bocca di parole che potrebbero sembrar sentenze come "amore", quello tra due amanti, di cui non ho ancora percepito il significato? L'unica cosa che mi sento di dire, è che forse c'è grande confusione nella mia e nella testa di molti.

E poi voglio dire, che direbbe la Papessa se sentisse un gay parlasse di matrimonio e amore? SACRILEGIO!

23 marzo 2007

La posta di Ovvero

Care lettrici, ma soprattutto carissimi lettori, inauguro oggi una rubrica assai strampalata: la posta del cuore. Su qualsiasi giornale più o meno scandalistico potete trovare pagine e pagine di consigli, di missive scritte da gente insicura sulle questioni più banali o importanti della loro vita. Ebbene, io mi sento di fare qualcosa di diverso: siccome i visitatori di questo blog sono tantissimi (per uno che conta fino a cinque lo sono), sarebbe assai improbabile mettere in piedi una rubrica che si fermerebbe al primo incerto ma coraggioso lettore.
Allora che fare? Mi invento le lettere, seguendo i miei più strampalati ragionamenti, un po' come la posta di quel giornaletto per adolescenti pieno di adesivi e mini poster, Cioè: tipo, caro Cioè, ieri ho preso in mano le mutande del mio fidanzato, posso essere incinta ora? Ecco allora la posta di Ovvero. Poi se qualcuno ha realmente bisogno del servizio, sfrutti come sempre la casella di posta elettronica qui a lato. Semplice no?
Allora arriviamo alla prima lettera arrivata in redazione.

Carissimo Blasphemo,
Sono Clemente, un ragazzo ultracinquantenne molto moderato. Qualche tempo fa ho incontrato un ragazzo in discoteca che mi piace molto, abita vicino a me e non mi sembra poi così banalotto come alcuni che ho conosciuto finora. Ci siamo dati appuntamento l'altra settimana per rivederci, poi una rapida e imprevista influenza mi impedisce di rivederlo. Io non insisto nel farmi sentire troppo, in questo periodo mi sento molto apatico, non so cosa mi allontani da lui dopotutto. Ieri sera mi ha mandato un sms e mi a chiesto nuovamente di uscire. Che faccio? Grazie in anticipo per la risposta.

Caro Clemente, anzitutto "mi HA chiesto" si scrive con l'h davanti. Che dire in merito a questa questione: provaci, tentar non costa nulla, non rifiutare il suo invito. A quanto pare o sei timido oppure non ti lasci andare così facilmente in un rapporto, non ti fidi nonostante le apparenze. Cerca di dare qualche chance in più alla gente.

15 marzo 2007

Dedicato

Questa settimana di isolamento forzato finalmente è passata, l'influenza se n'è andata anche se qualche strascico l'ha lasciato. Di facce ovviamente ne ho viste un gran poche, eccetto quell'uscita forzata da casa per la visitina dei ladruncoli e mia madre che ha varcato la soglia un paio di volte nient'altro. Le uniche cose che mi hanno legato al mondo esterno erano TV e radio, purtroppo internet non l'ho ancora messo e ho pubblicato questi ultimi tre post tutti assieme. Tra i due mezzi di comunicazione prediligo la radio, condivido l'idea espressa da Finardi in una sua vecchia canzone che con essa si possa instaurare un rapporto diverso, più intimo. Tra i programmi di Capital e Deejay che seguo con più passione ne ho scelto uno, veramente speciale: Pinocchio.

In onda dal lunedì al venerdì dalle 17, per due ore La Pina e Diego intraprendono i discorsi più disparati con gli ascoltatori a parer mio in un modo piacevole ed esilarante; le due nonne (così si chiamano a vicenda) elargiscono consigli in merito ai problemi/dilemmi delle galline (il pubblico radiofonico) fedeli al programma; tra le rubriche più o meno fisse, l'almanacco, il meteo, la rubrica a casaccio che vive solo per la sigla (The show must go on di Milva), il matrimonio falso, i programmi televisivi della serata. Il programma non segue regole fisse, La Pina non disannuncia alcun disco, sfora i tempi radiofonici senza alcun pudore, rivendica ad esempio le proprie improbabili capacità con le piante, rallegra gli ascoltatori con il famosissimo verso del koala. Dall'altra Diego riesce a dare quel tocco trashic alle due ore di diretta, riporta le notizie più inutili, non perde occasione per far sfoggio delle proprie doti canore, il tutto strizzando l'occhiolino al mondo gay. Insomma, una fantastica coppia alla Will&Grace dell'etere.
Nonostante la mia salute traballante, hanno saputo come sempre tenermi compagnia in grande stile, non vi dico quale sensazione si prova a ridere e tossire tirando su l'anima contemporaneamente. Siccome non leggeranno mai un mio messaggio in diretta ho deciso di dedicare loro un post, soprattutto perché hanno saputo a volte "farmi perdere" e si meritano una menzione d'onore. Grazie GALLINE!

11 marzo 2007

In un qualsiasi film di Vittorio De Sica

Questa mattina mi sento veramente indolenzito, come se avessi preso botte ovunque (la febbre fa miracoli). Drin. Il campanello, alla porta c'è la mia pro-zia che mi racconta di un fatto veramente insolito: qualcuno ieri s'è intrufolato dentro il nostro ripostiglio. Io prendo la giacca, raccolgo col cucchiaino le energie sparse per casa e vado a vedere: il vetro della porticina che da' sul retro rotto, un paio di cassetti aperti, il bidone della spazzatura un po' spostato e nulla più; nient'altro, nessun furto. Forse credevano di ritrovarsi nel rustico della casa accanto (visto che il nostro ripostiglio resta distante dalle nostre case), o forse era tutta una bravata: la sera prima una delle mie vicine di casa deve aver visto qualche ragazzino aggirarsi da quelle parti e, alla richiesta di allontanarsi, ha ricevuto una giustificazione farfugliata e insensata. Mi aspettavo di ritrovarmi un sit-in leghista contro i soliti extracomunitari entro breve, ma scopro invece che erano italiani, dalla descrizione sommaria dei ragazzini che non superavano nemmeno i quindici anni.

Sono destinati al carcere questi personaggi ora che Amici sta per finire? Lo Stato non c'è più (e nemmeno Maria De Filippi).

Chi lo sa che faccia ha
chissà chi è
tutti sanno che si chiama Lupin
Era qui un momento fa
chissà dov'è
dappertutto hanno visto Lupin

07 marzo 2007

Nonna Papera

Cari signori e signore siamo qui riuniti questa sera per assegnare un'onoreficenza: il premio Nonna Papera, l'oscar 2007 al single sfigato dell'anno.

The nominees are:

- Don Camillo
- Don Lurio
- Don Bachi
- Blasphemo

And the oscar goes to....

Blasphemo!

Le motivazioni sono: grande esperienza in merito, ottima interpretazione nella suo ultimo film "mi becco l'influenza e gli do' buca".

02 marzo 2007

La filanda (riscopri la Milva che c'è in te)

A cena mi sono visto alcuni episodi di Will&Grace prima serie che non avevo ancora guardato; tra i dolori di pancia provocati dalle grasse risate, nella puntata "il compleanno di Will" quel bell'uomo rifletteva con Grace dell'unico pelo grigio che aveva trovato sul torace, un segno del tempo che passava insomma.
E' già qualche giorno che mi gira in testa questa riflessione: sarei veramente curioso di vedermi tra una decina d'anni, quando rimpiangerò questa sera passata ad immaginarmi magari con cinque/sei chiletti in più e un imbruttimento generale. Uno dei miei maggiori stimoli ultimamente è il bello e aitante nuotatore di nome Alessandro, che proprio un pischello non é; mercoledì sempre in piscina c'era nella mia stessa corsia un uomo, un po' più "compatto" ma con tutte le robine a posto e anch'esso non aveva l'aria da fan di Miguel Angel Munoz (piuttosto di Luis Miguel).
Ebbene, tutti questi bei uomini, che insieme fanno non meno di 90 anni, sicuramente hanno centrato la questione. Sono un eterno adolescente che non vede l'ora di mollare lo scooter per la Panda della mamma o il buon vino non è novello?

Riflettiamo:

non porto i jeans col cavallo alle caviglie, non passo ore a scaricare hit di Avril Lavigne da internet; guardo Amici, ma mi risveglia alcuni sentimenti d'adorazione che ho sempre avuto guardando qualcuno che sa ballare (eppoi tutte quelle polemiche mi stancano...uff...); quando vado per locali mi diverto un sacco, ma a certi orari mi mettono quella musica troppo pum pum che mi scassa i cabbasisi; adoro l'ultimo singolo di Tracey Thorn, ma perché sembra estratto da un album degli Human League del 1981; il massimo della goduria in solitudine è un libro in mano e un cd di musica elettronica in sottofondo; confesso, tra i miei preferiti di Sanremo c'è Amalia Gré, Silvestri ma soprattutto Milva; poco fa ho rimproverato mia madre al telefono perché si sta ammazzando dal lavoro.

L'unica effetto di questo pensiero che mi può preoccupare è il rischio di prendermi troppo sul serio, ovviamente queste sono fantasie e devono rimanere tali. Per il resto nessun pericolo, anche Milva lo pensa: the show must go on.

Trovati un uomo Will...e sbrigati...insomma hai già fatto pratica col cane!