Caro Baffo Natale
Caro Baffo Natale,
anzitutto tengo a precisare che non ho assolutamente sbagliato il tuo nome...e non è nemmeno una mia invenzione.
Come puoi ben vedere quest'anno ho avuto il pensiero carino di inviarti un biglietto d'auguri colorato e per niente banale, non una noiosissima lettera bianca con l'elenco dei regali richiesti. Per quest'anno chiedo pace (perché quella la chiedono tutti, Aung San Suu Kyie, Zichichi e Rubicondi compresi), fortuna e il libro "Come utilizzare Tagliò" di Veronika per il buon Zeroshin: sai è in crisi, non sa come utilizzare un tagliapizza.
A me non serve niente. Giuro, niente...anzi GNENTE! A me hanno regalato la mia parte migliore, la cosa ridicola è che nemmeno sapevo che esistesse fino a cinque mesi fa: a lei ho fatto un regalo, una chitarra, spero tanto le sia piaciuta. Il mio desiderio è che possa tenere lo strumento sulle sue gambe, così come io ho tenuto lei questo pomeriggio (rischiando per giunta una cancrena).
Quando più tardi passi di qui e noti un vecchio cortile simile a Woodstock e ad un presepe contemporaneamente, tira dritto ma butta un sorriso quaggiù, al secondo piano: cercherò di farcelo stare sotto l'albero.
Con i migliori auguri
Blasphizio (anche questo non è un errore casuale)
P.S. Ah già, se ti avanzano un paio di baffi...