15 luglio 2008

Fears

Una stanza buia, un bambino la percorre a passo spedito canticchiando un motivetto, il rumore di una porta sbattuta che rimbomba.

Nei numerosi spostamenti e in taluni viaggi mi sono trovato da solo, a volte con nemmeno alcuna possibilità di chiedere aiuto in caso di necessità. Incoscienza?

Da venerdì mi capita di pensare a quel bambino e al suo senso di fastidio nell'oscurità: vent'anni dopo rieccola a causa di una banale notte insonne, ora è solo un brivido mentre allora era terrificante.

Di sera, mentre salgo le scale di casa mia. Mentre correvo stamane, a pochi metri dalla civiltà, nei miei occhi una nuova alba.

E' proprio vero che si può vedere anche soltanto quello che si immagina. Altre volte invece, non si riesce a immaginare ciò che si vede, magari negando inconsciamente l'evidenza di una grandissima mancanza.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho leggiucchiato un po'.
bella questa 'paura', che ti mette addosso un'altra paura che quasi ti vuole bene, la paura, e tu a lei.

gj

Blasphemo ha detto...

Ma sai che hai ragione? E' vero, c'è molto affetto tra me e lei.

Grazie per avermelo fatto notare, carrino (?!).

Anonimo ha detto...

I must not fear.
Fear is the mind-killer.
Fear is the little-death that brings total obliteration.
I will face my fear.
I will permit it to pass over me and through me.
And when it has gone past I will turn the inner eye to see its path.
Where the fear has gone there will be nothing.
Only I will remain

(Frank Herbert, Dune)

Anonimo ha detto...

In tutto quello che scrivi sembra che non ci sia mai altro che te.
Lo sto notando soltando adesso.

Anonimo ha detto...

Da piccolo il buio mi faceva paura, ora non più, mi piace.
Camminare al buio da' una dimensione diversa alle cose, ai rumori e al silenzio.

Blasphemo ha detto...

@Pero: in effetti venerdì mattina dietro di me non c'era niente!

@Patroclo: Al contrario, questo blog è sovraffollato! Se non ci fosse stata così tanta gente finora, non avrei motivo di scrivere in un blog. La gente c'era e c'è tuttora.

Zeroshin: e se invece lì, a fianco a te nel buio, ci fossi un bimbo di 6 anni? Che gli diresti?

Anonimo ha detto...

gli darei la mano e gli canterei una canzone con parole inventate... non scherzo, con mio nipote di una anno e mezzo lo faccio veramente! :)