23 giugno 2008

Strana l'estate

Sono già passate le 9 e tutto ancora è ben visibile.

C'è una quiete insolita, il traffico è già a casa con le gambe sotto il tavolo, davanti al solito insipido piatto.

Ecco il gatto nero del mio cortile, allungato sul ciotolato, poco distante dall'uscio della sua padrona: si gode, sornione, la leggera brezza serale che attenua la canicola estiva.

Poco più in là, attraverso una finestra spalancata, si sentono delle urla. Spegnete quel televisore, una volta tanto. Lontano, in una festa di quartiere, delle braccia rubate all'agricoltura canticchiano un pezzo di Cocciante.

La tenda continua a muoversi: intravedo oltre le corde il mio asse da stiro, persino una sedia, anzi no un trono: siede un ragazzo bellissimo, lo vedo per pochi secondi, poi scompare assieme al cartello che teneva in grembo; su quel cartello c'era una scritta, maybe.

13 giugno 2008

Il mutuo (soccorso)

Quando qualche tempo fa ostentavo tutta la mia fortuna, certamente non sbagliavo.
Non vi è mai capitato di desiderare un po' di sfortuna altrui?


Talvolta.

Ebbene, oggi pagherei pure per sollevare qualcuno da questo peso, anche se dovessi accendere un mutuo per certe sfortune.

11 giugno 2008

Ho amici gay, tutti simpatici, ma non vanno mica al Pride!

Quante volte avrò sentito pronunciare affermazioni del genere? Ho molti amici gay, sono simpatici, ma non sentono il bisogno di andare al Pride. Ho sempre saputo di avere un talento, quello comico.

Domenica scorsa ero al Festival del cinema di Milano, M. mi ha detto: E' strano vedere tanti gay...così...alla luce del sole. Mi vien da dire: è così tanto strano vedere la luce del sole?

Sabato ho rivisto D.: finalmente ha capito qual è la sua strada.

In ufficio ho un collega xenofobo e...omofobo: gira per la Lombardia con una mazza da baseball in auto e riconosce froci ovunque: gli sono molto simpatico (sul serio, gli faccio buon sangue). L'apparenza inganna.

Io e G., alla stazione metro di Gessate: sono le 4 del pomeriggio di quattro anni fa, io stringo la sua mano, prima che lui oltrepassi quel tornello gli do' un bacio sulla bocca. C'era un po' di gente, compresi quattro capostazione a consulto un po' straniati dalla vicenda. Non dimenticherò mai quel mio slancio.

Vidi questo documentario in aprile, quattro giorni prima delle elezioni, mi lasciò l'amaro in bocca.

In ufficio ho un collega, meno omofobo dell'altro: mi ha confidato di avere avuto delle attenzioni da un conoscente, amico della ragazza che sta corteggiando da lungo tempo; sembra che queste attenzioni, siano sempre più insistenti ed evidenti. Mi piacerebbe essere nei suoi panni in quei momenti, non di certo per conoscere l'altro, ma per provare le sensazioni del mio collega.

Non sentirò il bisogno di andare al Pride, signora Carfagna, ma non avverto nemmeno la necessità di avere delle ulteriori opportunità (pari?) per ascoltare le sue ragioni. Così può andare, Patroclo? Devo metterci anche qualche parolaccia? Bondi può bastare?

L'omofobia è inversamente proporzionale alle mie emozioni.

Se Charlie non ha un'anima immortale, allora non commette peccato se infrange la Quaresima, vero?
Da: Chocolat