28 settembre 2008

Being Alfredo

E' tutta colpa di quel CD, non dovevo rimetterlo nello stereo. 23 Dicembre 1983, avevo poco più di due anni, una voce esile fa discorsi sensati in compagnia della sorella e intona canzoni dell'epoca. Gli occhi lucidi. Il pianto rotto in gola, un deciso riverbero un po' più in giù.

Questa settimana Francesco ha intonato una ninna-nanna dentro la mia auto, nonostante fossero le 7.37, nonostante il traffico che scorre lentamente e con molta indifferenza. Gli occhi lucidi.

Ieri sera l'abbraccio della Norina e il sorriso della Lorenza mi scuotono. Gli occhi lucidi.

Più tardi, alzo il telefono che squilla, dall'improbabile altoparlante del cellulare escono suoni festanti, grida di gioia; nell'Arena della musica qualcuno storpia le parole di una canzone con un nome di battesimo, forse Alfredo. Anzi no. Gli occhi lucidi.

13 Giugno 1981, 1 Novembre 1981, 23 Dicembre 1983, 27 Ottobre 2008. Gli occhi lucidi, sana commozione.

Laggiù qualcuno vive, Alfredo vive!

18 settembre 2008

La guerra è finita (almeno per me, per noi e per lei)

Lunedì sera a quest'ora stavo attendendo l'arrivo on stage dei Baustelle a Milano, per l'ultima data del loro tour. Anche per loro la guerra è finita.
Già...ma è finita poi? Mentre attorno a me c'era tanta gente festante che intonava i curiosi stornelli di Francesco&Co., qualcuno stropicciava le strofe sostituendo "me" con "noi": una splendente gelosia brillava dai suoi occhi, una grande gioia per tutte quelle persone care che lo circondavano.
E io saltavo per vedere aldilà della mia trincea, quella della mia guerra infinita. Sul ponte sventola bandiera bianca, disse un siciliano.
La guerra sarà pure finita, ma io certamente non ho sedici anni e non conosco nazisti.
La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me
Almeno per noi...
...almeno per lei, aggiungo io. Lei sì che ha deposto le armi, proprio oggi: ricordo i suoi radi capelli corvini, il suo tono di voce pacato e sereno, le sue mani fredde torturate dall'acqua gelida. Chissà perché lei e le sue sorelle mi ricordavano il libro "piccole donne", fin da piccolo.
Comunque sì, credo di non avere più ragione di alzare gli scudi, già da un'anno ormai.

11 settembre 2008

Tra Guido Caroselli e me

Odio l'autunno...e pensare che fino a qualche anno fa era la mia stagione preferita: per le temperature, i colori, il ritorno alla routine (certe volte le vacanze stancano ancor di più del lavoro). Ora non la penso più così: non si può chiedere al Padre Eterno una deroga? Lasciare quei giubbetti dentro gli armadi, riempire di naftalina quel grosso maglione di lana, indumenti inutili almeno per qualche mese.
E invece no.
Questo fine settimana, l'intera penisola sarà investita da correnti atlantiche e il brutto tempo farà capolino, appresso si porterà anche temperature basse.
Io invece no.
Ho ancora voglia di abbronzare i miei pensieri, di rinfrescare le mie sensazioni con dei bagni nel mare delle emozioni altrui. Dimenticavo: ho tanta sete. Questo weekend aprirò il mio ombrello, mi servirà per ripararmi dai temporali, sentirò le gocce fermarsi poco sopra la mia testa e il mio sorriso.
Forse vale la regola dell'osmosi: dalla mia membrana uscirà così tanto calore da far asciugare tutt'intorno.