28 dicembre 2006

L'anno che verrà

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità

Lucio Dalla > Lucio Dalla (1978) > L'anno che verrà

Anzitutto 2006, ciao. Non cominciamo con le cafonate, del tipo che tra tre giorni prendi armi e bagagli e te ne vai. Sai benissimo che a me queste cose non piacciono, attento perché m'incazzo come col tuo amichetto 2000 che se n'è andato a far baldoria in montagna la sera del 31 e poi è scomparso nel nulla.
Nooooooo! Tzé. Io mica ti lascio andar via così, per chi mi hai preso? Anzitutto tengo a precisare che a me gli anni pari non sono mai stati molto simpatici; è anche vero che non mi hai creato danni così gravi da toglierti dalla rubrica del mio cellulare, ma in qualche situazione hai fatto il furbetto. Tipo: ti ricordi quella volta con F. intorno a maggio...ecco...secondo te era giusto che mi fidassi così tanto di lui? Ma insomma! Quando mi dici che mi lascio andare poco commetto uno sbaglio perché gli altri non si affezionano, in caso contrario mi prende la sindrome da mantide religiosa e ne faccio un sol boccone. Fatti i fatti tuoi la prossima volta!
Certo, ho anch'io le mie belle colpe. Esempio: gli amici di U.. Non li vedo più da settembre, sono stato stronzo perchè ho trascorso ventiquattro lunghi mesi molto divertenti e ricchi d'emozioni, ma da più di un anno non li sentivo più miei. E' forse un errore accorgersi di aver commesso uno sbaglio? O forse lo sbaglio non c'è, semplicemente la mia reale natura non sta bene con loro. Ecco, in questa cosa hai pienamente ragione, ma non ci posso far nulla, non mi puoi obbligare.
E poi: la prossima volta che mi inviti a cambiar casa, prima cerca di sincerarti che tutti gli imbianchini possano fare il loro dovere...a dovere; sono contento del tuo consiglio, finalmente mi sono realizzato in tal senso, ma che due palle! Tra maggio e luglio ho passato un periodo tremendamente stressante a causa tua...una buona parola col cugino destino non potevi metterla?
A proposito: cerca di portarti via tutti i tuoi malanni che mi hai sparso per casa quest'anno. Sono stufo di correre in farmacia per causa tua, eh! E la sciatica, e lo stomaco, e il ginocchio, basta! Senza dimenticare le innumerevoli faringiti. Mi raccomando, rimettere tutto in orine per il nuovo inquilino.
Sei stato però molto carino a farmi conoscere tutti i miei amici attuali. Con loro sto bene, mi raccomando non fare lo stronzetto col duemilasette e non riportare informazioni sbagliate.
Non ti montare la testa però...Prima che te ne vada, ricordati di portarti via Maurizio: mi fa pipì in giro per casa, s'è montato la testa e vuole rifare il suo Show, toglimelo dai piedi; lasciami la Daria e ridammi la Raffa, mi fanno tanto compagnia. E rimettimi a posto tutti i CD! Così ci faccio stare anche tutti i libri.
Adesso vai a prepararti per la noche vieja....e non ti riempire la pancia di cagatine...e poco alcool (fai come me)! Altrimenti dopo vedrai che fatica in piscina a buttare giù quei chili di troppo sulla tripa.

25 dicembre 2006

E se fosse il 25 Febbraio?

Sono le 20 del 25 Dicembre e il ciclone Natale è passato. Ma chi l'ha sentito? Io di certo no, come ho già detto il mio Natale 2006 non è attualità ma un ricordo; questo è stato un week-end un po' strano passato tra discoteche e ospedali (tranquilli, sono sano come un pesce lesso). Forse quello che m'è mancato di più rispetto al Natale reale di qualche giorno fa e al tanto desiderato spirito natalizio è il sentimento di unione...o forse c'era ma non l'ho vissuto nel modo corretto. Questo insolito giorno è terminato, tra pranzi sprint e lunghe chiacchierate, oggi era il 25 febbraio. Ad ogni modo, per credenti ed estimatori della festività, Buon Natale. Bah.

Passati che furono nove mesi laMadonna partorì in una Stalla, tra un bue e un asinello. E tale tradizione si è conservata attraverso gli anni, e ancora oggi le donne assistite dalla Saub partoriscono in stalle, circondate da asini e ogni altro genere di animali. E fu così che nacque Gesù, detto il Salvatore, per gli amici Sasà. E amici, parenti e curiosi si recarono nella stalla a portare doni; pastori con gli agnelli sulle spalle, zampognari, bambini e giovinette attraversarono ruscelli di carta argentata e colline di cartapesta per vedere Gesù Bambino. Giuseppe accoglieva tutti sorridendo e la gente diceva: «Egli è stato toccato dalla grazia del Signore».
Ed ecco che bussarono alla porta della stalla. «Chi è?» chiese Giuseppe. «Magi». «Quelli del brodo?» «No, i Re!» E infatti, aperto che ebbe, vide i tre re magi: Gaspare, Zuzzurro e Baldassarre, con i loro tre cammelli Qui Quo Qua, coperti di
baldacchini, spade, denari, sette bello e primiera patta. Essi portavano in dono oro, incenso e mirra. «Che cos'è la mirra?» chiese Giuseppe. E Baldassarre disse: «Questo non l'ha mai capito nessuno».

Da "Parola di Giobbe" di Giobbe Covatta

22 dicembre 2006

Un senso

Ora che Piergiorgio Welby sta meglio spero che gli italiani possano dare un senso a questa vicenda, riflettendo sull'accaduto e comprendendo quanto sia importante per ognuno di noi affrontare certi temi.
Anzitutto spero che Pannella e Volonté non continuito da opposti fronti a parlare di eroismo o di omicidio, non è né l'uno né l'altro. Spero che i Radicali possano continuare questa campagnia di sensibilizzazione, allargando gli orizzonti del discorso e cercando consensi tra cittadini e istituzioni. Spero che il testamento biologico diventi legale in questo paese. Spero che gli italiani laici si facciano coinvolgere in questo dibattito, affrontando il problema con coscienza e non per partito preso. Spero che gli italiani cattolici preghino per Welby e accolgano idealmente tutti quelli come Welby nella propria famiglia, per poter provare sulla propria pelle cosa significa stare accanto ad una persona con un desiderio così profondamente sincero. Spero che il dottore che ha staccato il respiratore non venga incriminato per una giusta causa, perché quella di Welby non è eutanasia: un uomo che rivolge un disperato appello al Capo dello Stato e ai giornali (e quindi a tutti i cittadini), un uomo che è capace di vivere con una grandissima dignità questi ultimi suoi anni di sopravvivenza è un uomo cosciente e lucido; Welby sussurrava le proprie volontà al mondo intero, dalla propria stanza, dal proprio letto, dal proprio cuore. Quella di Welby non è eutanasia, è benevolenza verso un poeta della vita.

Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude.

Concludo con le sue ultime parole, sempre sussurrate: Grazie, Grazie, Grazie.

20 dicembre 2006

L'oroscopo di Brankosphemo

Cari amici e care amiche, eccoci qui per l'irrinunciabile appuntamento de...l'oroscopo! Anticipiamo Paolo Fox e Sirio, bruciamo l'esclusiva ad Astra e cerchiamo di sapere cosa ci riserva il duemilasette. Partiamo da un segno a caso.

SCORPIONE
Lavoro
Il duemilasei per lo scorpione è stato un anno veramente controverso, soprattutto tra gennaio e luglio il carico lavorativo è aumentato in modo considerevole, favorendo periodi di forte stress e tensione. Grazie alla vostra tenacia (e alle vacanze) siete riusciti a mettere un freno a tutto ciò e ora possiamo dire che va un po' meglio.
Il duemilasette sarà probabilmente un anno di cambiamenti, piccoli o grandi che siano avranno un'influenza positiva sulla vostra carica lavorativa.

Salute
Il duemilasei è stato un anno pessimo: infiammazioni, dolori articolari, problemi all'apparato gastro-intestinale non sono mancati; sintomi forse di uno stress eccessivo. Per il duemilasette un solo rimedio: relax, relax, relax.

Amore
I numeri: nel duemilacinque, cinque ragazzi incontrati; nel duemilasei, sei; previsione per il duemilasette? Un numero imprecisato tra sei e otto (magari sei e mezzo perché il nano di Fantasilandia è diventato vedovo, ndr.). Il vostro savoir-faire mieterà ancora vittime, andateci piano coi coltelli. Per il resto, un solo rimedio anche qui: resistere, resistere, resistere.

Bene, per tutti gli altri segni zodiacali, sono a vostra completa disposizione. Telefonate, telefonate, telefonate!
Brankosphemo vi augura un sereno duemilasette!

19 dicembre 2006

My Christmas

Trovo nei blog che leggo solitamente molti post riguardanti il Natale o affini: c'è chi lo ama e lo attende con ansia, chi lo odia o chi resta indifferente. Il Natale di quest'anno mi rimarrà in mente per due-tre cosette, nulla di religioso sia chiaro, altrimenti c'è il rischio che la pioggia acida di questa sera diventi troppo acida.
Ricorderò la bellissima cena con i miei cari amici a Brescia, una serata intensa dove s'è parlato moltissimo, peccato non sia venuto anche A.
Ricorderò il pomeriggio del sabato passato con l'amico L., che solitamente non frequento molto ma la sua compagnia è sempre molto piacevole: eravamo in giro per negozi perché dovevo comprare un regalo e facevamo un po' coppia PACS, mi rimarrà in mente il suo sorriso quando glielo feci notare: avrò pure questo brutto difetto di pensare spesso e troppo ad un compagno...però pure lui non scherza! Mal comune, mezzo gaudio.
Ricorderò questo blog e gli afecionados che leggono e commentano. Colgo l'occasione per ringraziare.
Infine, non scorderò gli occhi di mio nipote di 16 mesi davanti a Gilberto, il suo nuovo e fiammante camion dei pompieri: Nicolò ha uncaratteraccio come il mio, ovviamente non mi ha ringraziato, ma quando si butta tra le mie braccia o mi saluta con quella manina mi sciolgo.
Il 25 non è ancora arrivato, ma il mio Natale forse è già passato. Buon Natale (a me).

18 dicembre 2006

E se...

E se il mare non esistesse? Potrei mai incantarmi di fronte al nulla? Potrei mai non voler bene a me stesso?

Sto ascoltando: Astor Piazzolla - Tango Calambre

16 dicembre 2006

Eri una bambolina che fa no no no no no no

Salve sono Ionojosa, la sorella bionda di Bella Fighejra. Dov'è mia sorella? Dov'è mia sorella? Dov'è mia sorella? Dov'è mia sorella? Virgola. Dov'è mia sorella? Dov'è mia sorella? Dov'è mia sorella?

Qualcuno mi deve spiegare che significato ha inviare un messaggio affettuoso dopo tre settimane di latitanza (o giù di lì): D. s'è rifatto vivo un'oretta fa.
L., donna molto perspicace, mi rimprovera sempre che spesso faccio dei movimenti contradditori verso alcuni ragazzi...è vero, ma sentite qua: se Bella Fighejra si sbatte facendosi il tragitto V.- Desenzano per due volte consecutive in settimana (188km A/R, ma non è il record di 400km), si rende disponibile, cerca di mantenere i contatti ma si dimostra più che discreta com'è nel suo stile, e viene poi sbattuta in fondo all'agenda degli impegni...'sta povera fija che ddeve fa'? La Bella Fighejra. E basta.

15 dicembre 2006

Notte prima degli esami

Mentre lavavo i piatti nella pausa pranzo canticchiavo questa famosissima canzone di Venditti. Chissà perché...vabbè...tutto ciò mi ha fatto tornare in mente i miei trascorsi scolastici; riflettevo su quanto siano stati belli i periodi delle elementari e delle superiori: per entrambi il fattore novità ha influito molto, compagni scuola e insegnanti totalmente nuovi, sicuramente tutto ciò è stato di grande stimolo per un maggior legame affettivo. Tanto belle elementari e superiori, tanto brutte le medie: le novità non mancavano, purtroppo però non sono riuscito tra i compagni a farmi degli amici ma piuttosto degli avversari.
Come non ricordare gli esami? Una escalation di ansia e terrore: mi facevano una tale rabbia tutti quelli che ostentavano sicurezza e tranquillità, non so ancora se fossero dei grandi attori o superficiali.
Se avessi la possibilità di tornare a studiare lo farei senza indugio. L'università, mai considerata per questioni finanziarie, è dispersa nel lungo elenco di buoni propositi soprannominato "rimanda a domani quello che non puoi fare oggi": se riuscissi a lavorare otto ore al giorno, studiare e tirare avanti una casa diventerei sicuramente onnipotente, siccome mi basta rientrare nella categoria di terrestre potrei fare queste scelte:

1) Trovare un riccone settantenne che mi mantiene in cambio di favori sessuali
2) Torno a fare il parassita dai genitori interrompendo la mia carriera lavorativa
3) Mi trovo come compagno un professore universitario (condivideremo oltre all'affitto anche le conoscenze)
4) Vado a vivere sotto il ponte dell'Adda eliminando il problema casa, mangiando tutto ciò che non è da tenere in frigo.
5) Evito di sprecare il tempo dormendo e lo impiego nello studio

Qualcuno ha utili consigli in tal senso? Preferirei evitare le markette coi settantenni. Com'è difficile fare delle scelte sagge!

14 dicembre 2006

Mi perdo nei suoi occhi


Mi ero ripromesso di non pubblicare foto e di lasciar spazio alla fantasia alle riflessioni sulle mie parole... Ma se un ventiseienne del genere, magari non splendidamente affascinante, ha la capacità di sedurre con la propria vocalità un onnivoro musicale ma fan di tutt'altro tipo di musica, che dire? Saranno quegli occhioni? Anche con lui mi perdo...

Sto ascoltando: Jamie Cullum - I only have eyes for you

Fonte Foto: JamieCullum.com

Sciur padrun da li beli braghi bianchi

La mia passione per la piscina non ha solo uno scopo fisico, quattro anni d'attività senza interruzione portano sicuramente benefici, ma anche ricreativo: per ricreativo intendo divertimento e spassoso.
E' sicuramente divertente incontrare in vasca dei personaggi che per una particolarità si fanno certamente notare; l'ultimo di questi l'ho incontrato domenica scorsa. Breve descrizione del personaggio: Trentottenne (credo) milanesotto (milanese+provincialotto) con quindici/venti chili in più tutti sulla pancia, un cumenda che rende superlativa ogni propria azione o affermazione, un bauscia che fa il moscone con qualsiasi individuo ripieno di estrogeni sotto i trent'anni e possibilmente minigonnato.

Cumenda: Io ho buttato giù venti chili facendo solo piscina tutti i giorni!
Blasphemo: Cavoli!
C: Adesso faccio mezz'oretta e poi vado a mangiare. Ho una fame, oggi ho mangiato solo le lasagne!
B: [riflessione sulla fame nel mondo]

La sfiga/fortuna volle che questo mollaccione mi chiede in vasca che lavoro faccio:

B: Faccio il programmatore
C: Dai?! Io ho una ditta di software. Ho bisogno,sai? Vuoi del lavoro?
B: Beh dipende dall'entità del lavoro...ho poco tempo da quando vivo da solo.
C: Ma guarda che ho bisogno! Dai su...
B: Portami un progetto, gli do' un'occhiata e poi ti dico se ho tempo sufficiente.

Al bancone della segreteria c'è la solita ragazza molto carina e gentile con me, arriviamo insieme da lei per ritirare la tessera.

C: Mi passeresti le chiavi della mia auto, tesoro? Grazie.
A: Ecco. Che auto è?
C: Nissan ?XXX? (come l'hammer di Horation C.S.I., ndr.)
A: Preferisco il Porche.
C: Come ti chiami?
A: Angela
C: Quanti anni hai? Va...Va...come diventa rossa in viso!
A: Venti
C: Cazzo, potresti essere mia figlia!
A: Si ma il giro in Porche lo potrei fare ugualmente!
B: [doppia riflessione su sul fantastico mondo dei lombrichi e, più in generale, di tutti gli invertebrati]

Mi segna su un pezzo di carta il suo numero di cellulare e ci diamo appuntamento a domenica prossima. Si accettano scommesse sulla possibilità che possa leggere un pezzo di carta con qualche indicazione sul progetto.
Chissà se s'è accorto come guardo quello che reputo uno degli uomini più interessanti che abbia mai incontrato nella mia vita: Alessandro, nuotatore di centonovanta centimetri circa, mediterraneo fino al midollo, fisico praticamente perfetto, bello ma soprattutto con classe da vendere. Oh Alessandro o come dicevan tutti Sandro, se fossi della parrocchia! Ecco perché è spassoso andare in piscina.

13 dicembre 2006

¡Átame!

Tonight I really lose myself. Esta noche me he perdido verdaderamente.
Quante volte mi sono perso cercando di capire il reale valore delle cose? Comprendere il valore di una parola dolce, di un abbraccio, di un pugno o di un insulto. Quanto costa fare in modo che questo valore diventi tuo, parte di te stesso? A volte è gratuito, spesso le cose più "leggere" come una carezza si posano sul tuo cuore come una piuma ma contemporaneamente è molto difficile tenerle al riparo da agenti esterni. Il nostro cervello inoltre, a differenza del nostro cuore, preferisce soprattutto trattenere i macigni spiacevoli e difficili da dimenticare come ad esempio un lutto o un amore perso.
E se fossero due? E se i valori da comprendere e soppesare fossero due? Ambivalenza: Gioia e Serenità, Dolore e Sofferenza. E se apparisse tutto come un contrasto? Amore e Dolore, Sicurezza e Paura. Cosa scegliere? Amore, ovviamente: se fosse tutto così semplice, avrei le chiavi per il paradiso della serenità non solo mia ma di chiunque, sfortunatamente non sempre amore e dolore sono totalmente svincolati. Credo sia importante incominciare a creare un legame con questi meccanismi, un legame con l'amore e la sofferenza che ci tengono sì coi piedi per terra, ma che fanno volare le nostre capacità e le nostre volontà. Forse (aiuto, qualcuno mi dica se sono ubriaco senza nemmeno un goccio di alcool in corpo).
Dimenticavo, caro Blog, buon complimese. Due mesi di vita.

12 dicembre 2006

Babbo Natale e le Befane

Ritorno sull'argomento vicine di casa, soprannominate da me le Sorelle Bandiera, nonostante non siano tutte sorelle.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ecco un riassunto.
Ho tre vicine di casa, tre perfette zitelle, due sorelle e una nipote, tutte over 55 naturalmente; la più giovane lavora in un'agenzia di viaggi ed è la nipote, le altre due sono anziane signore una delle quali purtroppo inferma. Le due che si fanno vedere fuori dall'uscio di casa sono delle befane zitelle prefettissime, che contestano qualsiasi cosa di qualsiasi vicino, razziste, maniache della sterilizzazione nonostante allevino un gatto randagio. Sono impiccione: a qualsiasi ora della giornata o della notte, escono dalla porta o guardano dalla finestra solo per vedere chi è arrivato in cortile (me compreso ovviamente); pretendono che io mi ricordi sempre di tenere accesa la luce esterna per mantenere i malintenzionati lontani; contestano il vicino di casa chiassoso che la domenica alle 11.30 (non alle 6) tiene la radio un po' alta; si lamentano della presunta inciviltà dei vicini albanesi; si fanno trenta chilometri per raggiungere il supermercato più conveniente che ci sia su questo pianeta.
Ecco l'ultima assurdità: sabato sera verso le 17 ho mentito spudoratamente esprimendo un giudizio esaltante sui loro addobbi natalizi esposti pur non avendoli ancora ammirati. Descrizione delle fetecchie:

- Un Babbo Natale di circa un metro d'altezza ricavato sicuramente da un cartellone pubblicitario dell'agenzia di viaggi, completamente disegnato e colorato coi pennarelli da un bambino di 5 anni (oppure da uno con delle capacità simili)
- Un pupazzo di neve poco più piccolo creato nello stesso modo del Babbo Natale (vabbè qui c'è poco da colorare, è tutto bianco)
- Una capanna di un presepe di discrete dimensioni ma indistinguibile ad una distanza superiore al metro e mezzo
- Infine il tocco chic: in mezzo un ficus benjamin (vero) con le lucine di natale non colorate

Secondo una delle Befane, "tutto fatto a mano, mica comprati supermercato", riferendosi con un milanese da cumenda alle luci gialle lampeggianti esposte dall'altro vicino. Nonostante abbia il pollice nero, non posso pensare a quali pene dell'inferno stia patendo quel ficus con le luci, del resto lo sanno tutti che sono dannose per le piante. Se Dio esiste, chiedo perdono Onnipotente, non per le palle raccontate ma per gli errori di noi poveri terrestri un po' terroni e per l'affronto nei confronti di Madre Natura.

Mi viene in mente questa canzone...

Samuele Bersani > L'Aldiqua (2006) > Lo Scrutatore Non Votante

Lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
Ci tiene assai a dire “ohissa!”
Ma poi non scende dalla macchina
È come un ateo praticante
Seduto in chiesa alla domenica
Si mette apposta un po in disparte
Per dissentire dalla predica

Lo scrutatore non votante
È solo un titolo o un immagine
Per cui sarebbe interessante
Verificarlo in un indagine
Intervistate quel cantante
Che non ascolta mai la musica
Oltre alla sua in ogni istante
Sentiamo come si giustifica

Lo scrutatore non votante
È come un sasso che non rotola
Tiene le mani nelle tasche
E i pugni stretti quando nevica
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica

Lo scrutatore non votante
Conserva intatta la sua etica
E dalle droghe si rinfresca
Con una bibita analcolica
Ha collegato la stampante
Ma non spedisce mai una lettera
Si è comperato un mangia-carte
Per sbarazzarsi della verità

Lo scrutatore non votante
È sempre stato un uomo fragile
Poteva essere farfalla
Ed è rimasto una crisalide
Telefonate al cartomante
Che non contatta neanche l’aldiquà
Siccome è calvo usa il turbante
E quando è freddo anche la coppola

Lo scrutatore non votante
Con un sapone che non scivola
Si fa la doccia 10 volte
E ha le formiche sulla tavola
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica

Lo Fa svenire un po’ di sangue
Ma poi è per la sedia elettrica.

11 dicembre 2006

I due mondi

A. è un ragazzo splendido, molto riservato e pacato nei modi, pieno di risorse e credo molto altruista. Ormai sono circa otto mesi che ci conosciamo, fu l'ultima mia felice conoscenza nella community di Gay.tv, prima della mia partenza dalla casa paterna. Ci sono molte cose che io invidio di lui e lui di me (come il colore delle pareti del mio salotto). Le nostre missive elettroniche scambiate fin dal principio spesso sono infinite, e quando ci vediamo chiacchieriamo molto, io un po' più di lui.
Da settimane desideravo anzitutto rivederlo, avere un aggiornamento sulla sua vita da "fisioterapista parrocchiano che ama Bjork", raccontargli la mia esperienza a Barcellona, ma anche fargli conoscere gli amici che frequento e a cui mi sono affezionato. Sabato ho invitato il mio amico A. ad unirsi alla truppa per una serata all'Out, lui ha accettato ed è venuto con noi. A. s'è trovato molto bene, credo si sia divertito e trovato a proprio agio, tant'é che domenica sera il mio amico N. mi ha chiesto se avrà il piacere di rivederlo. Ci siamo divertiti tutti un casino, la serata è stata splendida.
Tutto questo per me è motivo di soddisfazione, trovo splendido quando due ambiti totalmente separati della mia vita si uniscono: mi piace vedere le dinamiche, la mescolanza e, perché no, l'eterogeneità delle componenti. Due mondi che si uniscono. In passato avevo già sperimentato questi meccanismi, anche tra ambiti totalmente diversi fra loro, ma i risultati non erano stati esaltanti. Chissà perché non riesco mai a fondere un terzo mondo (o perlomeno non ne ho il desiderio), quello del partner, non credo sia semplicemente una questione di affinità elettive. Forse al mio animo giocherellone piace giocare in modi diversi in diversi ambiti.

06 dicembre 2006

L'amante

Questa sera il mio amico M. mi ha mandato un messaggio per avere un consiglio da me.
Già il fatto che mi metta a dar consigli è una cosa inaudita, lo è ancor di più se i consigli sono sul tema rapporti di coppia.

Il suddetto M. s'è per l'ennesima volta impelagato in una storia che coinvolge tre persone, in pratica il mio amico è l'amante: ovviamente il poveretto (poveretto per il fatto che si sia rivolto a me) non sa che fare, se proseguire sull'onda del piacere o troncare. Che cosa può rispondere uno come me? Da amatore “de noartri” posso solo ricordarmi della mia unica occasione da amante: con una donna, storia finita dopo ben sei mesi di strazio. Che c'è di peggio? Secondo voi, cosa ho risposto?

Il mio dubbio non è tanto sulla risposta, M. è grande e vaccinato e sa decidere per conto proprio, ma mi domando una cosa: è proprio così vero che è così diffusa la "stronzaggine", messa anche sotto questa forma? Tralasciando il discorso “mo’ te faccio un bel paio de corna”, è fondamentale ogni tanto dimostrarsi un po’ bastardello nei confronti dell’altro? A me finora è sembrato di si…

Secondama...terzama ehm...quartamano (la musica che gira intorno)

Vado con l'annuncio:

Individuo seminuovo usato poco cerca ragazzo 22-35 anni, piacevole e mediterraneo, ironico con buona conoscienza musicale...rettifico...conoscienza musicale degna di tale nome. Astenersi estimatori di Anna Tatangelo (porella, non ce l'ho con te tesoro), quindi perditempo.

La mia battuta/provocazione ha un fondo di verità, visto che finora non ho mai trovato molta gente con fantasia musicale. Sto ascoltando per la milionesima volta Goldfrapp, e gli Air, i Royksopp etc. L'elettronica mi libera tanto quanto Tchaikovsky o i Cousteau, ma per capire ciò basta leggere la citazione in alto o i testi a lato.

05 dicembre 2006

Ciao, sono Bella Fighejra!

Ciao! Sono Bella Fighejra! Come non mi conosci? Beh anzitutto guarda un po' qui. Devo ringraziare te, carissimo F. (o come diavolo ti fai chiamare qui, Blasphemo) per la possibilità che mi hai concesso di esprimermi su questo blog. Si sa, io non sono molto portata per queste cose, ma sono l'unica tua amica a conoscenza di questo blog ed era d'obbligo intromettermi! Tu fai tanto l'intimista, vuoi scrivere sfogandoti e contemporaneamente avere la possibilità di condividere tutto con degli sconosciuti (così almeno mi dici), ma in realtà sei un giocherellone e anche un po' spaccone! Fai bene a dimostrarti spaccone, ma certe volte combini poco, dovresti essere un po' più come me: io sono una viveur, che si diverte un mondo a fare quel che fa e che per niente al mondo tornerebbe sui suoi passi. Del resto ho avuto anch'io i miei brutti momenti...ma adesso sono diventata una Bella Fighejra! Tutti gli uomini mi vogliono, mi desiderano: sapete, cari lettori, è bastato fare un po' di movimento (e non vi dico quaaaale) per diventare carta moschicida per tutti quei bei moscoooooni! Adesso me la spasso...e caro F. dovresti farlo un po' anche tu! Ho visto D., sai è veramente un bel ragazzo, ma ti sei reso conto che anche i tuoi amici gay darebbero qualsiasi cosa per rubartelo? Datti alla pazza gioia, dai retta a me, che sono una Bella Fighejra!

Le padovane

Per una buona volta, mi piacerebbe essere schedato. E' già qualcosa, meglio che niente. Adesso devo solo trasferirmi e cercare un padovano.
Posso fare una battuta che capiranno solo gli ascoltatori di Deejay? GALLINE! Per i non ascoltatori padovani, giuro che non è offensiva...anzi!

02 dicembre 2006

Uno su cinque

Ho conosciuto qualche tempo fa un ragazzo di nome D. Tralasciando particolari fisici, caratteriali &Co (insomma, non lo conoscerete mai) dopo qualche uscita insieme sono nuovamente ad un bivio. Che fare? Dal maggio scorso, quando mi sono ripromesso di fare le cose sempre e solo ascoltando la mia "sporchissima" coscienza, solo un tentativo è andato a buon fine. So benissimo cosa voglio dalla mia vita, ciò che mi spaventa è che questa mia decisione allerta immediatamente i "farfalloni" o regala inutili sicurezze a "finto/convinti innamorati persi": essere decisi non significa né cercare di farsi mettere un anello al dito né di fare la prostituta d'alto borgo che dispone di una comodissima casa, peccato però che non tutti concepiscono ciò che ho in mente. Non credo esista alcun essere umano che desideri la solitudine eterna, se avessi qualcuno accanto forse sarei più me stesso, ma non mi sto dannando l'anima per questo.
Ieri pomeriggio facevo un conto mentale: sarà una sfigata coincidenza, ma ogni cinque ragazzi che si smaterializzano uno lo faccio scomparire io. D. sarebbe il quinto...questa forse è la mia unica speranza che questa casuale combinazione rimanga tale e che tutto vada come deve andare, senza pensieri. Tanto lo so che sono una zitella acida.
Ieri ho letto questo bellissimo post, avevo già in mente cosa scrivere prima di leggerlo proprio per questa mia recente conoscienza, ma Gere mi ha dato una mano ad esprimere ciò è la realtà che compone passato e presente di Blasphemo: l'assoluta inconsistenza di rapporto e la mancanza totale (e lo ripeto, totale) di un legame vero seppur breve. E pensare che non fumo nemmeno, al contrario di Gere!

L'intelligenza per morire

Il titolo non è una volontà, semplicemente ho sintetizzato (forse un po' troppo) ciò che ho visto venerdì sera davanti alla TV; guardo poche trasmissioni televisive perché amo alla follia la radio, ma mi piace seguire la Bignardi: uno degli argomenti trattati è stato quello della morte, tra gli ospiti c'era pure ma moglie di Luca Coscioni, ora presidente dei Radicali. Dibattito molto interessante, ho trovato molto piacevole la leggerezza nei modi contrapposta alla profondità dei concetti espressi senza mai essere banali: parlar della morte non come la fine della vita ma comprenderla e avvertirla semplicemente come una componente della vita è assai difficile ma sicuramente è la chiave di interpretazione corretta.
Poi l'intervista a Veronesi, qualcosa di veramente eccezionale. Mi ha colpito profondamente una parte dell'intervista, dicevano qualcosa del genere:

B: Lei è un pessimista o un ottimista?
V: Sono un ottimista sul lavoro [..] il mio lavoro mi spinge ad esserlo ma sono diverso nel mio profondo [..] tutti abbiamo una doppia personalità [..] la sofferenza, il dolore, il vivere a contatto con la morte per tutti questi anni mi ha sconvolto.
B: Lei è mai stato depresso?
V: Mai. Non so nemmeno cosa sia.

Ho sbirciato nel suo sito, ho scaricato pure io il modulo per il mio testamento biologico e credo che l'averlo compilato sia stata una scelta saggia.

Adesso comprendo ancora meglio perché certe situazioni o certe abitudini ci rendono consapevoli di quanto sia importante viverle fino in fondo. Anche il parlare della morte e perché no, della propria morte, è qualcosa di assolutamente godibile e non dololoso.