12 dicembre 2006

Babbo Natale e le Befane

Ritorno sull'argomento vicine di casa, soprannominate da me le Sorelle Bandiera, nonostante non siano tutte sorelle.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ecco un riassunto.
Ho tre vicine di casa, tre perfette zitelle, due sorelle e una nipote, tutte over 55 naturalmente; la più giovane lavora in un'agenzia di viaggi ed è la nipote, le altre due sono anziane signore una delle quali purtroppo inferma. Le due che si fanno vedere fuori dall'uscio di casa sono delle befane zitelle prefettissime, che contestano qualsiasi cosa di qualsiasi vicino, razziste, maniache della sterilizzazione nonostante allevino un gatto randagio. Sono impiccione: a qualsiasi ora della giornata o della notte, escono dalla porta o guardano dalla finestra solo per vedere chi è arrivato in cortile (me compreso ovviamente); pretendono che io mi ricordi sempre di tenere accesa la luce esterna per mantenere i malintenzionati lontani; contestano il vicino di casa chiassoso che la domenica alle 11.30 (non alle 6) tiene la radio un po' alta; si lamentano della presunta inciviltà dei vicini albanesi; si fanno trenta chilometri per raggiungere il supermercato più conveniente che ci sia su questo pianeta.
Ecco l'ultima assurdità: sabato sera verso le 17 ho mentito spudoratamente esprimendo un giudizio esaltante sui loro addobbi natalizi esposti pur non avendoli ancora ammirati. Descrizione delle fetecchie:

- Un Babbo Natale di circa un metro d'altezza ricavato sicuramente da un cartellone pubblicitario dell'agenzia di viaggi, completamente disegnato e colorato coi pennarelli da un bambino di 5 anni (oppure da uno con delle capacità simili)
- Un pupazzo di neve poco più piccolo creato nello stesso modo del Babbo Natale (vabbè qui c'è poco da colorare, è tutto bianco)
- Una capanna di un presepe di discrete dimensioni ma indistinguibile ad una distanza superiore al metro e mezzo
- Infine il tocco chic: in mezzo un ficus benjamin (vero) con le lucine di natale non colorate

Secondo una delle Befane, "tutto fatto a mano, mica comprati supermercato", riferendosi con un milanese da cumenda alle luci gialle lampeggianti esposte dall'altro vicino. Nonostante abbia il pollice nero, non posso pensare a quali pene dell'inferno stia patendo quel ficus con le luci, del resto lo sanno tutti che sono dannose per le piante. Se Dio esiste, chiedo perdono Onnipotente, non per le palle raccontate ma per gli errori di noi poveri terrestri un po' terroni e per l'affronto nei confronti di Madre Natura.

Mi viene in mente questa canzone...

Samuele Bersani > L'Aldiqua (2006) > Lo Scrutatore Non Votante

Lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
Ci tiene assai a dire “ohissa!”
Ma poi non scende dalla macchina
È come un ateo praticante
Seduto in chiesa alla domenica
Si mette apposta un po in disparte
Per dissentire dalla predica

Lo scrutatore non votante
È solo un titolo o un immagine
Per cui sarebbe interessante
Verificarlo in un indagine
Intervistate quel cantante
Che non ascolta mai la musica
Oltre alla sua in ogni istante
Sentiamo come si giustifica

Lo scrutatore non votante
È come un sasso che non rotola
Tiene le mani nelle tasche
E i pugni stretti quando nevica
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica

Lo scrutatore non votante
Conserva intatta la sua etica
E dalle droghe si rinfresca
Con una bibita analcolica
Ha collegato la stampante
Ma non spedisce mai una lettera
Si è comperato un mangia-carte
Per sbarazzarsi della verità

Lo scrutatore non votante
È sempre stato un uomo fragile
Poteva essere farfalla
Ed è rimasto una crisalide
Telefonate al cartomante
Che non contatta neanche l’aldiquà
Siccome è calvo usa il turbante
E quando è freddo anche la coppola

Lo scrutatore non votante
Con un sapone che non scivola
Si fa la doccia 10 volte
E ha le formiche sulla tavola
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica

Lo Fa svenire un po’ di sangue
Ma poi è per la sedia elettrica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io ho dei vicini cosi. troppo ridere. :)
Arturgiulio

Blasphemo ha detto...

Ogni tanto rido...ma ogni tanto mi vien da piangere riflettendo su certe loro azioni!