01 aprile 2009

Otto (la magnificenza e il paradosso)

E' come se, per qualche secondo, il senso rotatorio della terra fosse contrario.

Non riuscirò mai a dare una motivazione del mio comportamento di sabato sera, in mezzo a "tutta quella bella gente". Bel tempo. Brutto tempo. Bel tempo. Ero l'equilibrista che dal filo non riesce a cadere. Chiedo umilmente perdono, caro ragazzo garbato.

Pretendo che Bugo mi spieghi una volta per tutte se la crisi c'è oppure no, sono arcistufo di sentir parlare al giornale radio di imprenditori rapiti e località balneari già al completo.

Crescere prima del tempo non è un beneficio: chissà perché quei due si ostinano ad affermare le proprie convinzioni, quando la ragione non ha ragion d'essere.

Ascoltare un album inedito maturato negli anni '80 nel 2009 può funzionare, sempre che la psichedelia arrivi laddove l'universo è perfetto e si stringe tracciando un otto rovesciato.

Quel bambino impalato fuori dal bar mi guarda attraverso il buco della caramella, chissà cosa sta "vedendo".

Non v'è mai capitato di restare chiusi in un bagno piccolissimo? A me sì, poi solitamente due donne arrivarono in soccorso e la porta s'apre magicamente dall'esterno. L'ansiogena visione dall'interno fuoriesce attraverso il battiscopa.

Un tabagista settantenne s'accende la sigaretta guardando la locandina di "Diverso da chi?" appesa alla vetrina di un panificio, chissà cosa sta "vedendo".

E l'automobile procede a marcia indietro, senza un guidatore.
Sto ascoltando: Depeche Mode - Wrong

1 commento:

eDen ha detto...

ognuno di noi vede quel che riesce a vedere, e tu, CHE COSA VEDI?
io degli OTTO capovolti e tanta tanta PEACE!=D