03 luglio 2007

Run away

Da piccolo spesso ti rifugiavi ovunque per avere un po' di privacy, a casa tua non ce n'era molta: qualsiasi cosa dicessi o facessi, immediatamente veniva registrata da un orecchio indiscreto o passato ai raggi X da un occhio poco benevolo (fiducia zero!); sfruttavi una stanza ripostiglio sotto il vostro appartamento oppure correvi al vecchio deposito edile abbandonato non lontano da casa.
A tredici anni volevi solo scappare: i problemi più o meno importanti che dominavano la tua vita brufolosa erano una spinta, chissà quante volte avrai considerato la tua casa una prigione ovattata, senza un soldo però non si va da nessuna parte e con quelle magagne ci dovevi convivere.
A diciotto anni l'automobile ti portava lontano, e avresti voluto che quella vecchia Fiat Tipo non si fermasse mai, ma la benzina prima o poi finisce.
A venticinque (quasi ventisei) ti ritrovi in una casa, finalmente tua, e ti accorgi che è passato un anno da quando ti sei chiuso la porta dietro le spalle: è la tua nuova prigione, ma ti trovi a tuo agio; allora ti viene in mente che quella stanza ripostiglio ora è una camera da letto in un nuovo appartamento, che quel deposito ora è un centro residenziale; ti rendi conto che i brufoli non sono mai stati un problema e che la tua Fiat Tipo ora sarà parte di un frigorifero o di una lavatrice.
Ti rendi conto che finalmente sei riuscito a fuggire e, nonostante il fiatone, le gambe reggono: la tua dipendenza non c'è più, e il tetto sopra la testa è solo una componente di questa dipendenza. Sei quasi libero, e ti vien da ridere.

Quando uno non può scappare e dipende costantemente dagli altri, impara a piangere ridendo.
Ramón Sampedro alias Javier Bardem in Mare Dentro (di Alejandro Amenábar)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Azz, io a (quasi) 28 sono ancora alla fase 13 anni.
Infatti penso ancora che i brufoli siano un problema e vivo nella prigione mansardata sotto lo stesso tetto dei miei genitori.

Blasphemo ha detto...

Ma l'auto ce l'hai! Quindi sei almeno fermo ai diciotto :o)

Dai su...le prigioni non sono uguali per tutti. Le mie prigioni/dipendenze non è detto che siano le tue!

Anonimo ha detto...

Allora hai seguito il mio consiglio e ti sei fatto del male con Mar adentro!

...ma forse non ci lasciava andare così spesso alla (idea della) fuga anche perchè si sapeva che al ritorno un porto sicuro ci avrebbe accolto? il brutto è quando il porto vacilla, o si allontana all'orizzonte..

Anonimo ha detto...

Questo "concetto" mi perseguita.

Anonimo ha detto...

Alla veneranda età di 30anni suonati (ormai quasi 31) non sono mai riuscito a scappare dalla casa della mia infanzia. Prima o poi verrà anche per me... spero...

Blasphemo ha detto...

@E.: La citazione dal film calzava a pennello...non mi sono fatto del male, questi lungometraggi pesantissimi mi fanno effetto contrario rispetto all'umanità intera! Comunque non ho capito molto il soggetto della tua affermazione...Ramon? Io? :o)

@Patroclo: quindi fuggi perché vieni inseguito?

@Gipris: Come per Witty, credo che le evasioni siano soggettive. Detto ciò, è comunque evidente che andarsene dalla casa paterna è sicuramente qualcosa di importante. Auguri e...benvenuto ;o)