06 dicembre 2007

Fermo immagine

Una dietro l'altra, le vedo tutte, davanti ai miei occhi: le faccio scorrere lentamente, cercando di dar vita a qualcosa di statico. Parlare di fotografie attraverso le parole non sarà facile, ma ci proverò.

Sono riuscito a trovare del tempo per fare un DVD con tutte le mie fotografie digitali: le prime risalgono al 2001, osservo i capelli che vanno e vengono, gli amici che vanno e vengono, i vestiti che vanno (buttati), i sorrisi che vengono. Ci sono persone che fanno parte del presente, altre rappresentano solo ciò che è stato e inevitabilmente un tuffo nel passato fa riaffiorare i ricordi.

Domenica mia sorella mi ha regalato un quadretto, l'ingrandimento di una foto scattata due anni fa in cui figuriamo io e mio nipote: avevo dimenticato questa immagine, forse perché entrambi abbiamo un'espressione insolita anche se presentabile. Ne avrei preferita un'altra, ho una collezione di bellissime foto con lui, ma "a caval donato non si guarda in bocca".

La sera precedente ho cenato in un agriturismo assieme ai miei colleghi di lavoro, uno di questi ha passato tutto il tempo a scattar fotografie. A fine serata, mentre guidavo verso casa, pensavo che non me ne avevano fatte a sufficienza: dov'è finita quella pudicizia adolescenziale, bastano un paio di bicchieri di Barbera ad alterare gli equilibri?

Settimana scorsa qualcuno mi ha chiesto di ricordargli una foto della mia infanzia: la mia descrizione è stata del tutto esauriente, ma quando domenica ho aperto nuovamente l’album mi sono accorto di aver ricostruito una situazione che non è mai esistita, almeno su di una Polaroid. Espressioni sbagliate, sorrisi inaspettati, sguardi totalmente dimenticati. Ciò che traspare però non è in contrasto col ricordo, si nota molto orgoglio ma con qualcosa in più che si chiama tenerezza.

Ecco quindi le mie foto:
- Un ragazzo di spalle sulla spiaggia di Bibione che fissa un'altro ragazzo
- Un ragazzo sovraesposto che occupa l'intera immagine con un ammasso di capelli (della serie, quale componente dei Jackson 5 ti assomiglia di più?)
- Un ragazzo che abbraccia un'altro ragazzo
- Una signora anziana, affaticata perché in piedi da troppo tempo, ma felice di esserlo
- Un'altra signora anziana poco sorridente
- Un ragazzo che tiene in braccio un bambino che ha il suo stesso taglio di capelli
- Un ragazzo divertito che scherza con un suo collega di lavoro
- Un bambino sorridente in sella alla sua motoretta elettrica che fissa la persona che gli è a fianco

Domenica sera ho incontrato un fotografo: nella sua camera oscura, alla flebile luce che dipinge tutto l'ambiente di rosso, egli ha estratto dalla vaschetta contenente liquido di contrasto una fotografia di una semplicità sconvolgente: è un autoscatto in bianco e nero, si vede un sorriso appena accennato, sicuramente imbarazzato ma tanto luminoso. Ho chiesto che questa immagine mi venisse regalata ed egli ha acconsentito.

Adesso mi resta da capire come archiviare su DVD una foto che non esiste nella realtà ma è solo nella mia mente. Dove metto l'USB?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio in questi giorni ho fatto la conoscenza di un fotoreporter (bel ragazzo ma dai gusti sessuali troppo "aperti" per i miei gusti...anche se è tutto frutto di intuizioni visto che non se ne è parlato esplicitamente). Mi ha mostrato una serie di scatti fatti da lui...una cosa maniacale; 1200 scatti su ogni soggetto per prenderne 1 soltanto.

Anonimo ha detto...

Ti obbligo ad abolire il termine "pessimo" se riferito ai tuoi post. E' assolutamente inopportuno. Al tuo commento ho risposto di là. :)
Giorgio

Blasphemo ha detto...

@Patroclo: Questi fotografi megalomani...ma il tuo è pure pervertito, se ho ben capito!

@Arearea: Comandi!