21 agosto 2007

Volevo salutare

A volte gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nostra, che noi siamo dei subalterni
dal Giulio Cesare di William Shakespeare

Per chiudere l'argomento vacanze, voglio fissare alcuni pensieri adottando l'odiosa tecnica del saluto, gradita a molti ascoltatori radiofonici e televisivi prima di chiudere una comunicazione in diretta.

Volevo salutare...
....il "giullare" di Calle de la Virgen, credo sia la persona più originale che abbia visto in tutta la mia permanenza: tutina aderente a righe stile calzamaglia, borsa da spiaggia in paglia, in testa un cappello con tanti funghi di plastica, un trucco che persino Moira Orfei potrebbe invidiare. Geniale.

...la bellissima coppia lui-lui di Cala Salada...avete presente la perfezione? Li rivedrei volentieri all'altare con la mia benedizione.

...tutti gli inglesi che a mezzanotte hanno il coraggio di girare per la città in costume e telo mare sulla spalla. Non è mai troppo tardi.

...tutti gli organizzatori di feste nelle discoteche più figose: il mio portafoglio vi ringrazia (un saluto particolare a quegli straccioni della serata Gorgeous allo Space...solo 20 euri per un ingresso, tze!)

...il mio compagno d'avventure L., l'animale ancora oggi sostiene che la nuova canzone dei Tazenda è cantata in spagnolo, anche dopo una settimana in Spagna

...i ristoratori furbi che ti infilano nel conto pane o bibite varie mai consumati. Tié...nun me freghiiii!

...le sorelle C, canne coca e compresse: un'ossessione per l'intera settimana, chiunque mi domandava se avessi "qualcosa"

...le vicine di Alicante: grazie mille per la catenazza regalatami, con quella indosso sembro un orso pocket, ora posso tornare a Sitges sentendomi a mio agio tra turisti; mi spiace invece per l'orrenda battuta in stile "Oltre il Pride" che vi ha fatte sbiancare fatta dal mio amico L., sappiate che non è affatto il mio ragazzo e non è sempre così "sfranta" come in quell'occasione

...il gruppo di ragazze milanesi molto carucce che, nel chiringuito di Cala Comte, mi ha squadrato per ben 20 minuti: un record, apprezzo e me ne vanto (nonostante non ci guadagni nulla)

...Maurizio, il gestore brasiliano del bar 22 (credo si chiami così) che s'è intrattenuto con me a lungo facendomi i complimenti per il mio scadente spagnolo: mi sono sentito come una chiattona di 130 chili alla quale vengono riconosciuti gli sforzi per i 2 etti e mezzo buttati giù in un mese.

... infine Damien, ragazzo francese di 22 anni che ha trascorso con noi l'intera nottata di martedì in discoteca, uno di quelli che ha stoffa da vendere e ci prova sempre nonostante abbia "saturno contro" da un po'; è come se un ragazzo-provincialotto-acidello-viziatello-e-saturo-di-divertimenti avesse preso un bel calcio nel sedere e si fosse risvegliato da un torpore durato fin troppo, ben una settimana intera: in un colpo solo ha trasformato la sopita critica verso gli altri in qualcosa di prezioso e positivo. Conserverò a lungo il tuo ricordo, Adieu Damien!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bella vacanza che dev'essere stata. E' vero che fa sempre piacere essere guardati, anche se sono donzelle, ma se ti fissano ininterrottamente diventa assai fastidioso.Mi spieghi meglio cos'è che ha fatto sto Damien?

Anonimo ha detto...

"ragazzo-provincialotto-acidello-viziatello" credevo stessi parlando di me...

Blasphemo ha detto...

@patroclo: ma sai quanto ne giova la tua autostima? Prova a metterti nei suoi panni...dell'autostima intendo.
Per il resto, rispondo privatamente (via e-mail) se interessa.

@E.: sempre pensare a te stesso! E., E. e ancora E.!