31 agosto 2007

Let it rain

Non so che ore siano, non me ne frega più di tanto. Sono in macchina e sono fradicio: fuori la pioggia scende copiosa, il sudore rende quasi insopportabile il rimanere lì seduti, in poco meno di quattro metri al chiuso, respirando aria viziata.
Anche la mia mente è vittima di questo tempo da lupi, ma almeno lei ne ha tratto giovamento: è come se la pioggia avesse lavato via tutti i pensieri, buoni e cattivi, e al loro posto si fossero create delle pozzanghere di stimoli; pozzanghere che riflettono immagini distorte, pozzanghere che generano suoni gradevoli al cadere delle gocce.
Pozzanghere inspiegabili, quasi sconosciute, ma coinvolgenti.
La pioggia credo abbia un effetto strano su di me, mi innervosice e al tempo stesso mi rilassa, proprio come quando mi immergo in un mare mosso.

Sto ascoltando: Prince - Purple rain

(Viva la pioggia di ieri sera, che mi fa ricordare una delle canzoni a cui tengo di più; ogni volta che risento quei due minuti solo strumentali è un orgasmo che si ripete)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La pioggia lava, sta a noi lavar via. E ricominciare.

Come mi ha detto qualcuno, "buona fortuna" ;)

Anonimo ha detto...

Ha fatto uno strano effetto anche a me ieri sera la pioggia dopo cinque mesi di sua assenza. me ne sono stato in giardino a bagnarmi come uno scemo..mi piaceva l'odore della terra.