24 aprile 2007

Essere o avere?

In questo ultimo periodo la parola che si addice di più ai miei modi di fare è apatia.
Sarà la primavera che con il caldo praticamente estivo mette a dura prova la mia ipotensione; saranno le allergie che cominciano a farsi sentire in modo deciso, il mese prossimo sarà difficile da sopportare.
Queste problematiche stagionali vorrei tanto che fossero pure causa della mia quasi totale indifferenza verso papabili partner, purtroppo non lo è: fosse così, una dose aggiuntiva di antistaminici e razione doppia di ginseng+guaranà e sarei pronto a passare ai raggi X il primo manzo che pascola per i verdi prati della pianura padana; invece no, il tempo passa, le tue attenzioni sono rivolte solo a te stesso e al tuo benessere psico/fisico (stress? pussa via!), punti al puro divertimento e tralasci le cose che rappresentano le fondamenta di una casa: i sentimenti. Ogni volta che mi accorgo di questo stato, mi pongo il solito dilemma: essere o avere? Essere richiama benessere, pensare a se stessi mette al riparo da ogni minima frustrazione, chiamiamolo sano egoismo; avere significa possedere (non materialmente) una chance in più, scommettere su una persona che ti "smuove qualcosa" vuol dire mettersi in gioco, in pratica far uscire i propri sentimenti.
Io credo di essere arrivato allo stadio più pericoloso, quando la voglia di starsene da soli è infinitamente più potente della carica emotiva che ti può dare qualsiasi umano: avanti così insomma, e prendo un volo di sola andata per l'Antartide in cerca di amicizie tra pinguini.
Quando poi sei incazzato per problemi di altro tipo e, in discoteca al sabato sera, gli amici ti spingono verso il primo a cui hai rivolto un giudizio estetico positivo, dove trovi le energie per farti coinvolgere? Lo conosci, ci sono cose che ti interessano di lui ma come al solito nel tritacarne del tuo cervello finiscono buoni propositi e disinteresse cronico, da quel miscuglio puoi ricavarne solo una confusione enorme.
Cominci a prevedere tutto, cena per conoscersi, passeggiata rilassante, lui ti parla dei suoi ex, tu gli parli dei tuoi, ti accompagna alla tua macchina, scambio di effusioni e convenevoli, ti ringrazia per averlo raggiunto fin là e alla prossima. Data di scadenza del rapporto: 24 maggio 2007. Fin dal principio capisci che è colpa tua, che sei partito col piede sbagliato, che non si ottiene nulla se pretendi che dall'altro ti vengano offerte le possibilità per metterti in gioco, che la sola cosa a farti compagnia è stato il timore di bruciarsi nuovamente.

Qualcuno può darmi una risposta valida, un antidoto a questa situazione? Una consiglio, una sberla, un rimprovero, un incitamento.
Silvestri forse lo sa, ma non ho il suo numero di cellulare e soprattutto a me un'ora mica mi basta!

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anni '60?"
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lì

[...]

Le cose che abbiamo in comune
sono così tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent'anni
ed entrambi, comunque da meno di trenta
ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l'amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore... ma...

Allora cos'è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un'ora...

Daniele Silvestri > Prima Di Essere Un Uomo (1995) > Le cose in comune

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La materia per cui chiedi consulenza non è una di quelle in cui sono più ferrato...però credo che già questa suddivisione tra essere e avere sia, come dire, un partire con il piede sbagliato.
Perchè 'essere' non può essere la chiavere per 'avere'?

Blasphemo ha detto...

Facile a dirsi ma difficile da fare per un Blasphemo come me caro Witty...